C’era una volta il Cinema Teatro San Marco, che con il Codex e le chiesette del San Marco e della Panaghia ha segnato un periodo della storia artistica e culturale di Rossano, e il latistante viale Aldo Moro, che ha caratterizzato quotidiani scorci della vita collettiva rossanese con una prospettiva pedonale di livello senz’altro superiore rispetto ad oggi.
Al loro posto è stato costruito un complesso residenziale-commerciale, che è uno dei tanti esempi, anzi il più appariscente e il più controverso per i trascorsi sulla stampa, di imprenditoria locale d’assalto, che ha contrabbandato le sue speculazioni edilizie come realizzazioni di continuità culturale rispetto al passato, avallata in questa operazione da alcuni politici rossanesi di centrodestra e di centrosinistra, solo a parole difensori della storia e della cultura della Città, ma nei fatti per le scelte operate nel contesto urbano primi detrattori della sua immagine nel circondario.
Una nuova sistemazione urbanistica ed edilizia si dice migliore della precedente, se presenta un sicuro ed indiscusso valore aggiunto per la collettività e riscuote unanime apprezzamento.
Così è stato nell’operazione di demolizione del Cinema Teatro San Marco e della costruzione di una struttura di tutt’altro tenore architettonico salvo per il mantenimento del nome in un’epigrafe sul prospetto dell’edificio? No di certo, se è vero che dal punto di vista dell’impatto visivo l’insieme edilizio realizzato è risultato di molto peggiore rispetto alla solare prospettiva architettonica del pristino edificio cineteatrale e all’accattivante linearità pedonale del viale Aldo Moro prima della sua distruzione.
Oggi il viale Aldo Moro è senz’altro rimpicciolito rispetto al recente passato: il filo esterno dei parcheggi delimitati ad uso esclusivo della galleria commerciale non è allineato con quello del marciapiede antistante il negozio di ortofrutta F.lli Romano con l’aggravante che in alcuni momenti della giornata la corsia Sud di viale Aldo Moro risulta intasata di auto parcheggiate male o in seconda fila. Prima era così, quando c’era il cineteatro? Certamente no.
Perché i posti macchina abbondavano e le auto, potendo parcheggiare affiancate al marciapiede, non intralciavano il traffico. Oggi è ancora così? Pare proprio di no: nelle ore di maggiore afflusso nei negozi della galleria costa fatica trovare parcheggio o soltanto passare senza trovare alcuno impedimento. E i parcheggi ad uso esclusivo delle attività commerciali dove sono andati a finire?
Sono rimasti sulle carte approvate dal Comune, da Amministrazioni senz’altro non sospette di oscurantismo economico e a tal punto convinte sostenitrici dell’iniziativa privata, che tra centrodestra e centrosinistra non si può dire chi era più favorevole alla demolizione del cineteatro.
In tutte queste vicende edilizie ed urbanistiche, però, prima la gente sapeva che almeno il marciapiede era di proprietà comunale per vincolo urbanistico. Oggi, invece, ai cittadini è rimasto solo il piacere di leggere su una pletora di tabelle che quanto si vede è tutto proprietà privata e vada pure alle ortiche il marciapiede di proprietà comunale.
Ben venga la cementificazione al posto di un’area piena di alberi e di spazi più ampi ai rossanesi con più negozi e appartamenti e più congestione del traffico !!!
Rossano, 09/02//2016. per il Partito dei Comunisti Italiani di Rossano
il Segretario Cittadino ing. Giuseppe Marincolo
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