Mancano ormai poco più di tre mesi alle Amministrative 2016 della nostra amata città e lo scenario sembra alquanto frammentato. Al riguardo, vorrei fare alcune considerazioni. Immergendomi per un momento nei panni dell’elettore, mi viene subito da pensare ad un declino della politica, con conseguente appiattimento ideologico e accrescimento del voto di protesta e/o di tendenza.
Personalmente, ho sempre avuto un’idea nobile e astratta della politica, non affermerei mai “sono tutti uguali” solo per lavarmi la coscienza. Per me, la politica è fatta di valori e non di trasversalismi; è quella che oltre alla faccia, per coerenza, mette un simbolo di partito ed è quella che sceglie un candidato politico di militanza piuttosto che la retorica della società civile, non mi piace “giocare alle figurine”. Soprattutto, sono fortemente convinto che l’eletto è lo specchio dell’elettore e proprio per questo bisogna analizzare il panorama che si presenta oggi, ritornando a sostenere valori e programmi, che stanno dileguandosi nel tempo (da un capo e dall’altro ovviamente).
Sinceramente, quando si è trattato davvero di dover decidere sulla mia collocazione nel centro-destra bizantino non ho esitato granché, nonostante le grandi personalità presenti su questo fronte e che oggi si ritrovano disgiunte (non nascondiamoci, la Città del Codex è fortemente una città di centro-destra, basta guardare agli ultimi 25 anni). Mi sono anche confrontato con amici all’interno di #AndareOltre, movimento giovani d’ispirazione di centro-destra del quale faccio parte ma, infondo, avevo già deciso. L’orientamento in questa direzione risulta spontaneo per chi è di questa fazione. “Quale direzione?” vi chiederete, la risposta è Fratelli d’Italia – AN.
Invero, molti reduci del partito di Alleanza Nazionale, sono confluiti in FdI e, se si crede ancora negli stessi ideali, a mio avviso, si deve andar dritti per questa rotta. Perché solo i partiti, essendo forgiati nelle dottrine, riescono a dare assiduità in tal senso, rispettando così i loro elettori. Gli stessi elettori che, giustamente, pretendono coerenza dalle classi dirigenti. I partiti coltivano uomini sui quali far camminare le idee, diversamente si lascerebbe un vuoto enorme, destra o sinistra che sia. Ciò non può e non deve accadere. Ovviamente, dipende soprattutto dal cittadino.
Concludendo, alla base degli ideali c’è la continuità, indispensabile per la sopravvivenza degli stessi in favore della coerenza e a discapito del voto di tendenza o di protesta.
Chi si sente di centro-destra per noti motivi, a parer mio, non può non rispecchiarsi in FdI.
Io sto con Ernesto Rapani perché nel centro-destra #SiamoTuttiFratellidItalia.
Antonio Scarnati, Fratelli d’Italia – AN