E così, grazie ad un comunicato firmato “Verdi Rossano”, siamo venuti a sapere che la scuola di contrada Amica è uno spreco! Non solo: nell’ambito di un’auspicata lotta agli sprechi in ambito scolastico, la scuola di Amica sarebbe la prima a farne le spese perché è proprio “a cominciare dalla scuola di Contrada Amica” che dovrebbe iniziare quell’opera di risanamento che possa “garantire una scuola di qualità”.
Nella mia veste di dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Rossano 1 (di cui Amica fa parte) mi toccherebbe ora spiegare questo concetto alle bambine e ai bambini della scuola dell’Infanzia, ai loro genitori e alle loro insegnanti e dovrei anche ripetere lo stesso concetto alle alunne ed agli alunni della Scuola Sec. di 1° grado, ai loro docenti e ai loro genitori. Spero, ovviamente, di potermi evitare questo ingrato compito!
Mi permetto, per il momento, di esprimere solo alcune considerazioni sulla posizione dei Verdi. Riflessioni che potranno essere utili a quanti, da oggi in poi, vorranno discutere di scuola in maniera seria, pacata e non propagandistica:
1. Prima di giungere a conclusioni così drastiche circa la scuola di contrada Amica, bisognerebbe documentarsi sulle vicende che hanno interessato questa scuola nel passato recente e meno recente e sul ruolo che essa oggi ricopre (e potrebbe ricoprire ancora di più) nel panorama non solo scolastico, ma anche socio-culturale di questa importante periferia rossanese. Bisognerebbe chiedersi perché da quel plesso hanno fatto sparire negli anni scorsi la Scuola Primaria, costringendo le famiglie a dirottare i propri figli verso lo Scalo di Rossano (utilizzando il servizio scuolabus che a tale scopo fu istituito dal Comune!). E bisognerebbe chiedersi i motivi di un’opera sottile di delegittimazione della Scuola Sec. di 1° grado nel tentativo di svuotarla definitivamente.
2. La realtà di oggi è la seguente: c’è una sezione di Scuola dell’Infanzia in continua crescita e una Scuola Sec. di 1° grado con un corso completo e stabile. Da quest’anno scolastico, abbiamo portato in loco lo studio dello strumento musicale. Tutto ciò grazie al lavoro eccezionale dei docenti e alla loro professionalità, grazie ai genitori che hanno creduto nel nostro lavoro di questi anni, grazie all’attaccamento che gli alunni hanno dimostrato verso la scuola della loro contrada.
3. Nell’ambito di una politica generale di riqualificazione delle aree periferiche e dei servizi (scolastici e non), la scuola di contrada Amica potrebbe avere un ruolo decisivo come centro di aggregazione sociale e di formazione continua potendo sfruttare gli spazi a disposizione, potendo utilizzare altri locali che oggi non sono di pertinenza della scuola e, soprattutto, potendo riportare in vita la struttura sportiva che si trova nel cortile della scuola e che oggi è tristemente abbandonata.
Certo, se prima viene chiusa la Scuola Primaria e ora viene soppresso il servizio scuolabus di sabato, vuol dire che il nostro impegno per difendere la scuola di Amica sarà anche ancora più forte e convinto.
Ma al di là di questi e altri aspetti specifici, bisognerebbe partire dalla consapevolezza che la politica scolastica di un Comune non è chiudere un plesso di qua per concedere un plesso di là, a seconda delle convenienze politiche del momento o delle pressioni più o meno forti di persone e gruppi influenti. La politica scolastica è, in maniera ineludibile e prioritaria, garantire il diritto allo studio di tutti gli alunni, nessuno escluso; è garantire il diritto all’inclusione scolastica di tutti gli alunni con bisogni educativi speciali; è poter garantire agli istituti comprensivi della città la possibilità di un curricolo lineare, continuo, coerente e completo; è poter operare e lavorare in ambienti sicuri.
Su tutte queste tematiche auspico un dibattito aperto e un confronto che porti a scelte coerenti e condivise, nell’interesse di tutta la comunità scolastica rossanese.
Antonio F. Pistoia
dirigente scolastico I.C. Rossano 1