Lealtà, rispetto, trasparenza, sinistra. Parole che per noi hanno sempre avuto un senso e che abbiamo cercato di coniugare sempre con il nostro agire politico. Alla luce degli accadimenti degli ultimi giorni, potremmo anche parlare di mesi, ci rendiamo conto che questo non vale per tutti. Il centrosinistra a Rossano ha, tra enormi difficoltà, svolto il proprio compito d’opposizione non solo nei confronti dell’Amministrazione Antoniotti ma, soprattutto rispetto alle scelte della passata Amministrazione regionale di Scopelliti.
Abbiamo cercato di contrastare le scelte che spogliavano il territorio nella sanità, nei trasporti . Abbiamo cercato di contrastarne le scellerate scelte in materia di rifiuti.
Uno stato di fatto che ha sempre visto tutte le forze politiche di centrosinistra concordi ed unite e che ci sembrava il naturale viatico all’apertura di un percorso unitario anche rispetto alle elezioni amministrative. Naturalmente eravamo preoccupati dalle scelte che si stavano compiendo nella città di Cosenza, ma avevamo la convinzione che a Rossano si potesse e dovesse ragionare in maniera diversa. Convinzione che trovava sponda nelle parole di tutti i dirigenti rossanesi del PD.
Ed invece abbiamo dovuto, nostro malgrado, prendere atto che le scelte del PD andavano in direzione opposta a ciò che si è fatto per cinque anni d’opposizione.
Metodo e merito, diventano parti di un disegno che tratteggia il peggio del malcostume politico calabrese ed italiano. Non solo si rompe il tradizionale campo del centrosinistra per accogliere interi pezzi della destra, che per anni hanno retto il sacco a Scopelliti ed ai vari Antoniotti e Caputo, ma lo si fa nel buio delle stanze delle segreterie di partito, non dando modo nemmeno ai militanti ed ai dirigenti di poter aprire una discussione su queste scelte. Ed a dire ciò non è un “becero comunista” ma è l’intero gruppo dei GD rossanesi. E quest’ennesimo strappo tra giovani e vecchi, vecchi nel senso di antichi mestieranti della politica del complotto, che segue quello di Cosenza del circolo Valarioti, è un segnale forte di come il PD stia tradendo i suoi uomini migliori, quelli che ancora cercano con passione e coraggio di difendere il concetto più nobile di sinistra. Come si può difendere ciò attraverso l’accordo con il Consigliere Giuseppe Graziano? Uomo forte di Forza Italia, sostenitore fedele di Giuseppe Scopelliti, Graziano non ha mai rinnegato il suo essere uomo di destra, ha solo spostato un modello d’azione, quello appunto del complotto, delle sfiducie dal notaio, all’interno del PD. Ed anche la scelta di Mascaro, da sempre sostenitore anch’esso di Antoniotti e Scopelliti, cosa c’entra con il centrosinistra? Qual è il percorso politico, l’impegno civico che lo potrebbe collocare nell’alveo della sinistra? Non troviamo altre risposte se non la scelta di un percorso che apra al “Partito della Nazione” anche nella città di Rossano. Una scelta scellerata, l’ennesima in Calabria, che è brutalmente vile anche nei confronti di chi stava ragionando con lealtà. Non possono lasciare indifferenti le parole del dott. Antonello Graziano in merito alle pratiche “oscure” con cui si è arrivati alla scelta di Mascaro.
SEL-Sinistra Italiana ed il suo coordinamento provinciale danno il massimo sostegno ad Ermanno Marino, consigliere uscente, ed a Antonio Astorino, coordinatore di circolo, e condividono la necessità di un confronto con tutte quelle forze che non vogliono e non possono percorrere strade improntate al peggior consociativismo. Siamo convinti che in tempi brevi troveremo il modo di costruire un percorso virtuoso che possa dare un’alternativa alla città di Rossano. Certamente nessun alternativa, nessuna rottura con l’esistente può nascere da un’alleanza che non è civica ma è pienamente politica, con chi ha, fino a sei mesi addietro, sostenuto convintamente le ragioni della destra calabrese.
Coordinamento Provinciale di SEL – Sinitra Italiana