Ricevo un’accusa di malafede dal dott. Tonino Caracciolo, perché, egli dice lui si è battuto per molti anni per una riconsiderazione delle carte del PAI. Benissimo, ma quali sono gli atti ufficiali? Alla data del 13 aprile 2016, a quasi un anno dalla alluvione di Rossano la cartografia ufficiale del PAI( pianodi assetto idrogeologico) dice che in tutta Rossano vi sono due zone classificate a rischio R2, una nella zona di via Margerita e adiacenti e l’altra in zona Momena. Si tratta di un rischio moderato che prevede danni non particolarmente gravi. Questa è malafede? No. Questi sono fatti.
E’ vero che le zone alluvionate di S. Angelo sono dichiarate non a rischio dagli atti disponibili in sede ufficiale del PAI? A tuttora è così. Questi sono i fatti, ad oggi. Quindi mi sono permesso di affermare e lo ribadisco con forza che il PAI fino ad ora ha prodotto un lavoro molto incompleto e approssimativo. Il nome di Tonino Caracciolo ci siamo permessi di farlo non perché egli è candidato a sindaco, ma perché egli figura come COORDINATORE del gruppo di lavoro del PAI, questo non perché lo dica F.Menin, ma perché lo scrive la Regione Calabria. Anche questo è un fatto e non un’opinione. Quindi se poi il dott. Caracciolo ritiene che il lavoro del PAI è superato e vada integrato con nuovi studi o che egli è autore di altri contributi per migliorare il PAI, compresi nuovi studi e convegni con l’accademia dei Lincei, tutto questo va benissimo e gli fa anche molto onore, ma per ora la cartografia ufficiale che porta il suo nome, quella che conta quando si va a redigere un piano regolatore nuovo, non è stata modificata. Tanto è vero che il PSA ripercorre gli stessi errori. Quando le carte ufficiali diranno il contrario ne prenderemo atto. Può il dott. Caracciolo affermare che ad oggi le carte ufficiali del PAI a tuttora sono state modificate come lui vorrebbe, o dichiara di volere?, non ci risulta, quindi respingiamo al mittente l’accusa di malafede, semmai è Caracciolo che ammette implicitamente gli errori nella formulazione del PAI, e non c’è niente di male, perché nella vita tutti possiamo sbagliare, non per questo dobbiamo piangerci addosso.
Quanto al PSA( piano strutturale associato redatto insieme ai comuni di Corigliano ed altri), invece, le stesse contraddizioni che ci sono nel PAI, ribadiamo insistono anche nel PSA. Il PSA, infatti per quanto riguarda le zone adiacenti ai torrenti riprende pari pari le considerazioni del PAI( piano di assetto idrogeologico). Ma con una differenza. Nella cartografia generale della situazione geologica d’insieme applica la legge generale del rispetto e di non edificazione a 150 metri dai torrenti, mentre nella cartografia di urbanizzazione molte zone fiancheggianti i torrenti vengono escluse da fasce di rispetto e vengono considerate edificabili. Questo perché il PSA in queste aree avrebbe dovuto correggere le indicazioni del vecchio Piano regolatore generale di Rossano. Probabilmente la procedura sarebbe stata complicata, è vero, d’altra parte sarebbe stato sufficiente nei regolamenti edilizi inserire delle norme specifiche di salvaguardia in questa aree per chiunque voglia edificare, e contemporaneamente operare per un rinforzo degli argini, una soluzione poteva essere comunque trovata. Noi pensiamo che comunque per il caso di Rossano, visti i cambiamenti climatici in atto, la prudenza vorrebbe che la legge fosse applicata in maniera integrale senza nessun tipo di deroga. 150 metri dai torrenti senza alcuna edificazione. Sono troppi i corsi d’acqua, almeno una decina in una fascia di pochi chilometri. Tra l’altro abbiamo trovato di cattivo gusto l’iniziativa della raccolta di firme pro alluvionati da parte di chi ha avuto responsabilità dirette nella redazione del PAI e ha scritto o collaborato a scrivere che le aree alluvionate non erano a rischio. Sarebbe meglio prima cambiare tutti i regolamenti e le carte, poi avviare le iniziative pro alluvionati, a nostro avviso, ma questa è un’opinione personale. Per il resto noi non abbiamo nulla contro la lista Rossano Futura che anzi su diversi punti presenta proposte anche interessanti e innovative che i cittadini possono valutare secondo coscienza. Non ci piace offendere chi non la pensa come noi, lasciamo a Caracciolo la responsabilità dei toni piuttosto squallidi che ha usato. Se il PAI e il PSA sono inadeguati, modifichiamoli alla svelta ove occorre, per evitare altri guai, o promuoviamo degli studi più approfonditi e prendiamolo come impegno per il nuovo governo e nessuno avrà nulla da obiettare, gli ambientalisti saranno i primi ad applaudire.
Prof. F. Menin già pres. WWF Calabria