La Corte d’Appello di Catanzaro ha accolto la domanda proposta da tutti gli Ufficiali Giudiziali in servizio presso l’ufficio notifiche dell’ex Tribunale di Rossano, condannando il Ministero della Giustizia al pagamento in favore degli stessi dell’indennità di amministrazione per il periodo 1994-1997.
A seguito dell’ispezione ministeriale, che periodicamente il Ministero della Giustizia effettua presso i vari uffici giudiziari, in occasione di quella avvenuta nel 2002, presso l’ufficio notifiche ed esecuzioni dell’ex Tribunale di Rossano, gli ispettori rilevavano che tutti gli ufficiali giudiziali, P.P., M.M., I.L., C.F., F.S., C.F., L. E., T. F., in servizio presso lo stesso Ufficio, avevano riscosso come trattamento accessorio dello stipendio somme a titolo di indennità di amministrazione per il periodo 1994- 1997, che però secondo gli ispettori ministeriali non potevano essere autoliquidate perché non competevano agli ufficiali giudiziali ma solo ai cancellieri, segnalando al dipartimento competente del Ministero della Giustizia l’irregolarità, che quindi avviava le procedure di recupero, intimando attraverso la Presidenza della Corte di Appello di Catanzaro la restituzione di tutte le somme percepite.
Gli ufficiali giudiziali, pur destinatari di tale procedura di recupero e pur restituendo mensilmente le somme mediante concessa rateizzazione, si rivolgevano al Giudice del Lavoro presso l’ex Tribunale di Rossano per far accertare il loro diritto all’indennità di amministrazione anche per il periodo 1994- 1997 e per far dichiarare illegittima la pretesa restituzione. Ma il Tribunale di Castrovillari, al quale, nella pendenza del giudizio, il Tribunale di Rossano veniva accorpato, con sentenza del 2015 rigettava la domanda degli ufficiali giudiziari, dichiarando prescritto il diritto all’indennità di amministrazione. Gli ufficiali giudiziari, difesi dall’avv. Giuseppe Tagliaferro, impugnavano la sentenza davanti la Corte d’Appello di Catanzaro, contestando la prima decisione, sostenendo che aveva errato il Tribunale nel dichiarare prescritto il diritto all’indennità di prescrizione. La causa veniva discussa alla pubblica udienza del 14 aprile 2016 e la Corte d’Appello di Catanzaro accoglieva l’impugnazione, riformando la sentenza, condividendo le doglianze mosse alla prima sentenza, perché erroneamente il Tribunale di Castrovillari aveva fatto riferimento all’epoca dell’avvenuta riscossione dell’indennità, ossia al 1994- 1997, mentre, come sostenuto dagli appellanti, occorreva fare riferimento al momento successivo in cui il Ministero della Giustizia formulava la stessa richiesta di restituzione delle somme percepite come indennità di amministrazione.
Pertanto il Ministero della Giustizia è stato condannato al pagamento, in favore di tutti gli ufficiali giudiziali, delle somme dovute come indennità di amministrazione per il periodo 1994- 1997, oltre interessi, nonché al pagamento delle spese di giudizio e dovrà adesso liquidare ciò che aveva preteso in restituzione oltre gli interessi. Soddisfazione per l’esito positivo della vicenda è stata espressa dal dirigente dell’ex ufficio notifiche del Tribunale di Rossano e da tutti gli interessati, perché la battaglia giudiziaria, avviata con coraggio contro il Ministero della Giustizia, loro datore di lavoro e proseguita con determinazione, nonostante la differenza di posizione e di peso tra le parti, ha finalmente accertato l’illegittimità operata dalla stessa Amministrazione della Giustizia nel pretendere la restituzione di ciò che oggi, viceversa, è stato riconosciuto come un loro effettivo diritto; riconoscimento la cui portata non è solo di natura economica ma anche di affermazione della dignità del lavoro, che quotidianamente svolgono con difficoltà, per le note carenze di mezzi e di personale e, a seguito dell’avvenuto accorpamento del Tribunale di Rossano a quello di Castrovillari, anche con ulteriore disagio.