“Dopo il danno, la beffa?”
L’evento tragico del 12 agosto, superata la fase delle facile esternazioni e delle gratuite autoesaltazione di coloro hanno fatto semplicemente il loro dovere, pur avendo lasciato tracce profonde nel territorio e nelle coscienze dei rossanesi non ha purtroppo prodotto alcun effetto positivo circa il rimborso dei danni e gli interventi di prevenzione.
Ecco perché occorre più una pacata riflessione circa il futuro del nostro territorio sia sotto il profilo strettamente politico che su quello tecnico-scientifico.
Intanto diciamo un grazie agli oltre tremila concittadini che hanno firmato una petizione con la quale si chiede alla Regione Calabria, al Presidente ed al Consiglio Regionale, l’immediata istituzione del fondo per risarcire gli alluvionati. Il Comitato Alluvionati consegnare le firme al Presidente della Regione ed al Presidente della Commissione Ambiente della Regione Calabria nei prossimi giorni.
Noi restiamo mobilitati perché sia resa giustizia a coloro che hanno subito i danni ed affinchè la prevenzione che invochiamo dal 12 agosto finalmente abbia inizio.
Chiediamo al Commissario Prefettizio che si faccia subito il Piano Comunale di Protezione Civile perché è incredibile che ad oggi non sia proceduto. Aspettiamo forse il prossimo disastro? Mettiamo a frutto le tante risorse di volontariato di cui la città dispone ed avviamo una grande campagna di educazione e sensibilizzazione. Riorganizziamo in modo radicalmente diverso il Centro Com.
Ma operiamo subito perché sia fatta una adeguata politica di prevenzione.
E’ noto agli esperti di settore che i luoghi che abbiamo visto e rivisto nelle immagini del 12 agosto sono quelli dove si manifestano gli effetti non quelli dove risiedono le cause che sono note a tutti:
– l’urbanizzazione eccessiva frutto di un Piano regolatore della Giunta di centro destra adottato nel 2000;
– lo stato delle colline e della montagna con l’assoluta assenza di controlli e di manutenzione;
– la mancata manutenzione degli alvei dei torrenti.
Queste la cause vere del disastro di Rossano.
Il senso del disastro del 12 agosto è dato dalle centinaia di frane piccole e grandi ancpora appese ai versanti, dai corsi d’acqua fortemente erosi o sovralluvionati ancora colmi di detriti, dagli argini rotti del Fellino, Momena ed Acqua del Fico ancora non riparati, dalle briglie del Celadi ancora rotte, dal torrente Inferno ancora non allargato. Questa è la vera dimensione del disastro i cui costi sono ancora tutti da quantizzare. Altro che pulire i fossi e le strade pubbliche e private con sistemi strettamente clientelari dilapidando 2 milioni e mezzo di euro.
Ora occorre ragionare su cosa fare per il futuro mettendo insieme i due Comuni che vogliono fondersi ma non collaborano per gestire il dopo disastro facendo prevenzione e pretendendo che la facciano, perché ancora dolosamente questo non avviene, anche la Regione, Calabria Verde, il Consorzio di Bonifica, la Provincia, la Sorical, l’Anas, le Ferrovie dello Stato e, dulcis in fundo, lo Stato Centrale.
Chi come me vuole guidare la Città deve proporre e fare. Per questo avanzo alcune ipotesi di lavoro perché i due Comuni facciano prevenzione in CoRo.
- Sistemi di Protezione Civile: da subito un unico piano, un unico sistema locale di allertamento, un coordinamento unitario del volontariato.
Una seria ed unitaria analisi degli effetti e delle cause dell’alluvione con una lettura scientifica dei dati rilevati il 14 agosto con il supporto delle Università in modo da disporre di un quadro unitario dello stato del territorio nella sua interezza ed a scala di bacino idrografico.
- Elaborazione di una base conoscitiva per pianificare le attività di ripristino e manutenzione nei bacini idrografici che vanno dal Trionto al Malfrancato.
- Adeguamento Piano Strutturale Associato per prevenire frane ed alluvioni valutando la probabilità di accadimento di tali eventi anche laddove oggi non si manifestano.
Come si vede il disastro può insegnarci qualcosa. Non certamente ad affrontare l’emergenza per come è stato fatto a Rossano. Per farsene una idea si consulti la Delibera di Giunta Municipale n 297 del 10 settembre 2015, pubblicata il 24 dello stesso mese ed alla quale non sono allegati gli atti dei singoli interventi. E’ davvero interessante, sotto tutti i profili. Ne ho chiesto copia da due mesi ma ad oggi nulla mi è stato fornito.
Tonino Caracciolo