Sì: ti ci devi rompere personalmente la testa. Anni – tanti – di cronaca, fatti, notizie, confidenze a volte non riportate nero su bianco per opportunità e – diciamocelo francamente – a volte per opportunismo. Di formali richieste di Giustizia mai andate a buon fine ne conosciamo un pò e potremmo raccontarvele una ad una fin nei minimi dettagli, credeteci. Ma i protagonisti, stanchi, stremati e – diciamocelo altrettanto francamente – sfiduciati nei confronti della Giustizia, per motivi d’opportunità e d’opportunismo potrebbero puntarci il dito contro attaccando col solito ritornello rivolto al giornalista: «Fatti i fatti tuoi».
Già. Stavolta ci facciamo proprio e soltanto i fatti nostri. Succede che a novembre la madre d’un giornalista piuttosto esposto riceve sul proprio telefono cellulare una chiamata con numero “coperto” da un uomo che si presenta come «agente di Polizia»e le riferisce che «la Polizia ha arrestato suo figlio perché ha rinvenuto droga nell’abitacolo della sua autovettura».
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