La sensazione, ove non si dovesse trovare rimedio a breve giro di posta, è che il prossimo sindaco che andrà a governare la città, si troverà dover fare la questua fra i rossanesi. Com’è noto, le casse e le finanze comunali languono ormai da troppo tempo.
La situazione sembra talmente grave da far andare deserto il bando per la tesoreria del Comune. Significa che nessun istituto di credito ha inteso partecipare alla gara che consente liquidità all’ente. Il fardello, insomma, è grave se le banche non ne vogliono sapere di anticipare soldi al comune di Rossano. E con il bando andato deserto non resta che sperare che il commissario prefettizio riesca a convincere qualche istituto bancario in sede di trattativa privata.
Ciò significa, anche che l’ente sembra essere in enorme sofferenza nel riuscire a pagare gli stipendi ai dipendenti comunali? Come fare, dunque? L’alchimia trovata dai contabili di piazza Santi Anargiri sembrerebbe abbastanza semplice: attingere, per il momento, dalla prima trance di finanziamenti stanziata per il depuratore consortile, circa 1,2 milioni di euro. Pare sempre che marzo e aprile siano stati pagati con quei soldi.
Ma cosa accadrà se nel frattempo non si troverà qualche banca disposta a far credito al Comune? Come un cane che si morde la coda, l’ente sprofonderà in una spirale sempre più grave? Sarà. Di certo è che quei soldi sono destinati alla realizzazione del depuratore consortile che dovrà essere realizzato esattamente al di la del Cino, nel territorio di Corigliano, e con il comune di Corigliano, appunto, come partner al 50%. L’impianto che depurerà le acque delle due città, dovrebbe costare circa 30 milioni attraverso una compartecipazione pubblico-privata.
Il “prelievo” dall’anticipo per il depuratore, quasi si tratti di un’operazione bancomat, si presume sia una uno storno che sarà rimpinguato alla prima occasione utile, trasferimenti Governo centrale-comune compresi. Già, ma se i ritardi da Roma dovessero accumularsi, cosa potrà accadere? Difficile fare una previsione. Certo è che il prossimo sindaco avrà la sua bella gatta da pelare dal punto di vista finanziario. E senza finanze disponibili, il rischio è che si vada ad amministrare la città quasi come fosse un condominio.
Le preoccupazioni aumentano, poi, se si considerano anche documenti sindacali indirizzati al commissario prefettizio, nei quali si evidenziano tutte le preoccupazioni per il pagamento degli stipendi anche degli Lsu ed Lpu.
Ma quanto potrà durare questo “bancomat” provvisorio? Se corrisponde al vero lo storno dei finanziamenti del depuratore a favore degli stipendi, la questione sembra essere più grave di quanto si pensi. Nella speranza che prima o poi, quel finanziamento si possa rimpinguare con qualunque altro tipo di versamento nelle già anemiche casse comunali. Altrimenti ne potrebbe andare per lo mezzo la pubblica depurazione delle acque, con l’aggravante che è in consorzio con Corigliano.
Luca Latella