Il Partito dei Comunisti Italiani di Rossano, ora Partito Comunista d’Italia (PCdI), a questa tornata elettorale non è presente per eccesso di garantismo legislativo. L’applicazione pedissequa della legge sul diritto di ogni sesso ad essere rappresentato in lista con almeno 1/3 dei candidati, arrotondando all’unità superiore, è draconiana: o si rispetta la quota stabilita dalla legge o non puoi presentare la lista.
Si consuma, così, un vulnus intollerabile e un’ingiustizia insanabile: quella che un partito politico viene escluso dalla partecipazione elettorale ope legis senza tener conto delle condizioni socioeconomiche della realtà, in cui si vive, soprattutto al Sud.
E’ quello che è successo alla lista comunista della nostra Città, dove i ricatti economici e i condizionamenti lavorativi hanno soffocato sul nascere la voglia di partecipazione e ancora costringono le nostre donne, prima disponibili a lottare, a ritirare la propria candidatura. Ma questo è ancora il minimo, che possa accadere a un partito politico alternativo ed antagonista, da sempre attivo nella nostra società.
Nel corso della campagna il PCdI di Rossano, a sue spese, ha dovuto prendere atto che il partito politico, che voglia tenere un pubblico comizio, otterrà l’autorizzazione all’uso della piazza richiesta solo, se c’è la contestuale presenza del candidato a sindaco sostenuto.
E se un partito, storicamente sempre presente in Città, chiede di poter fare il comizio da solo? Non è possibile, perché la circolare del Prefetto di Cosenza a riguardo parla chiara: i comizi si fanno con i candidati a sindaco. Punto e basta.
E non serve un bel niente arrabattarsi a presentare richieste di autorizzazione nel rispetto assoluto dei tempi e delle procedure di legge: ti viene chiesto che il candidato a sindaco di riferimento faccia pervenire una comunicazione di garanzia della sua presenza al comizio programmato dal partito richiedente.
La circolare predisposta dal Prefetto di Cosenza, a nostro avviso, è intrinsecamente antidemocratica, perché ai partiti riconosciuti dalla Costituzione come il fondamento della nostra società, toglie il diritto elementare di poter esprimere liberamente e senza il sostegno di presenze fisiche amiche, le proprie idee in campagna elettorale.
Questa impostazione prefettizia alquanto restrittiva dello svolgimento dei comizi in campagna elettorale, nei fatti, al nostro partito ha tolto il diritto fondamentale alla partecipazione dialettica attiva, e in generale ai partiti, indipendentemente se sostengano o meno un candidato a sindaco o non intendano effettuare alcun pubblico comizio.
In questa stagione di riforme in senso maggioritario è questa un’ulteriore riduzione degli spazi di democrazia partecipativa, perché materialmente toglie la possibilità di contribuire al dibattito elettorale per selezionare la rappresentanza elettiva.
Rossano, 02/06/2016. per il Partito Comunista d’Italia di Rossano
il Segretario Cittadino ing. Giuseppe Marincolo