Il clima di veleni non ci appartiene. Ai nostri elettori: votate con coscienza
In vista del secondo turno di Ballottaggio delle elezioni Amministrative per l’elezione del nuovo Sindaco di Rossano, la famiglia politica degli Uva, nuovamente riunita e rinsaldata, ha deciso di rimanere volutamente fuori dai giochi. Il clima di veleno e di dissidi, inaspritosi ulteriormente negli ultimi giorni, ha determinato che venisse assunto un atteggiamento di neutralità e di distanza rispetto alla disputa elettorale.

Che, anche in questo frangente, così come l’intera campagna elettorale, rimane purtroppo senza prospettive politiche e senza alcuna proposta programmatica concreta e reale per la Città. Pertanto, l’astensione dalla “scelta” continua a rimanere l’unica via perseguibile, soprattutto nel rispetto dell’importante cammino politico-istituzionale che il gruppo Uva ha compiuto nel corso dell’ultimo ventennio a solo servizio della Città. 
 
A parlare è Anna Patrizia Uva, massima espressione di riferimento del gruppo politico, nel quale sono tornati a riunirsi le due frange della famiglia che oggi passa il testimone alle nuove leve, rappresentate da Mirko Sapia e Alessandro Uva, quest’ultimo candidato alle ultime Amministrative per il rinnovo del Consiglio comunale, ottenendo 221 preferenze.
 
Continuiamo a rimanere alla finestra – dice Anna Patrizia Uva, già decano e vice presidente del Consiglio comunale di Rossano e prima donna, nell’allora Pdl, ad aver ottenuto la migliore percentuale di consensi in Calabria, prima donna presidente pro tempore del consiglio comunale nella storia di Rossano – perché crediamo che i valori della politica continuano a rimanere distanti da questa campagna elettorale. Così è deciso. E lo abbiamo fatto a seguito di un lungo, meditato e sofferto incontro di gruppo al quale hanno preso parte tutti i riferimenti politici della nostra famiglia che per anni, nelle Istituzioni, hanno offerto il loro servizio alla Città. A partire da mio padre, Gino Uva già consigliere comunale, finendo a mio cugino Alessandro Uva, reduce da una positiva esperienza elettorale, e a mio figlio Mirko Sapia, che dopo aver intrapreso la carriera di imprenditore, nel campo della sanità privata, è pronto ad impegnarsi in politica, portando con se i valori del servizio, dell’appartenenza e, soprattutto, raccogliendo quel testimone di fedeltà nei confronti di Rossano che per anni ho portato con onore. Senza mai chiedere né ottenere nulla in cambio! Questo, nonostante i voti di fiducia alla nostra famiglia abbiano contribuito ad eleggere sindaci, deputati e consiglieri provinciali e regionali, tutti espressione di Rossano. Oggi rimaniamo silenti – precisa ancora il gruppo Uva – in attesa del responso delle urne nelle quali concorreranno due nostri amici e due persone per bene, Stefano Mascaro ed Ernesto Rapani. La nostra scelta è dettata dal fatto che non condividiamo il clima dei veleni che si è venuto a creare, pur consapevoli che la scelta degli elettori sarà sicuramente la migliore per Rossano. Ed è per questo, allora, che – qui l’appello del già vice presidente del Consiglio comunale, nonché presidente dell’Associazione Socio-Culturale “Ali Libere” – invitiamo il nostro elettorato ad andare a votare, perché il voto è un diritto e una prerogativa dei cittadini liberi. E una volta nelle urne, ad esprimere il proprio consenso secondo coscienza.
 
La nostra scelta – aggiunge Alessandro Uva – quella di rimanere super partes è più che ponderata e crediamo sia la più corretta in assoluto. Perché rispetta la volontà della stragrande maggioranza dei cittadini rossanesi che in questo periodo stanno valutando la migliore soluzione per il futuro amministrativo della nostra Città. Quella del Sindaco sarà una scelta decisiva ed è per questo che dovrà essere slegata da qualsiasi condizionamento o partigianeria. Questa volta, ognuno dovrà essere artefice del proprio destino, consapevoli che alla fine tra i due contendenti alla carica di Primo cittadino vincerà chi dei due avrà più presa tra la gente. Questa è la nostra decisione che scaturisce da un’assunzione di responsabilità comune del nostro gruppo politico che, alla fine, dopo anni di allontanamento, torna a riunirsi – conclude –  e a programmare una nuova e lungimirante azione politica.

PATRIZIA e ALESSANDRO UVA

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