1991-2016: a seguito della svolta scellerata della Bolognina del 1989, nel gennaio 1991 all’ultimo congresso nazionale, lo storico e glorioso P.C.I. veniva sciolto.  Il 26 giugno 2016 a Bologna, dopo 25 anni di oscuramento della coscienza di classe, che hanno segnato un profondo arretramento del mondo del lavoro e una manifesta perdita di quasi tutti i diritti conquistati nel passato al prezzo del molto sangue versato per l’arroganza delle forze padronali,

un gruppo di compagni irriducibili, da sempre comunisti fiduciosi nella rinascita del P.C.I. di Berlinguer, ha ricostruito il Partito Comunista Italiano (PCI), per difendere dagli assalti del Capitale i residui diritti dei lavoratori e ripristinare quelli perduti, riprendendo la lotta contro lo sfruttamento, l’illegalità, la diseguaglianza, il razzismo, l’ingiustizia, la prevaricazione dei potenti nei riguardi dei deboli, delle donne, dei giovani, dei pensionati.
Al grido “Ricostruiamo il PCI”, nella nostra società è tornata la continuità ideologica e politica di lotta e di governo, di impegno programmatico e di lavoro attuativo del tempo di Berlinguer, nella consapevolezza che dopo lo strappo del 1991 in questi 25 anni con l’essere comunisti non c’è stata rottura temporale e vacatio politica.
Prima attraverso il Partito della Rifondazione Comunista, poi con il Partito dei Comunisti Italiani e il Partito Comunista d’Italia, la battaglia, anche se a ranghi ridotti, è continuata, dove fu possibile: in Parlamento, nei Consigli Regionali, Provinciali e Comunali, nella società civile, nonostante l’evidente crisi di presenze nelle istituzioni solo in virtù di leggi elettorali maggioritarie votate da una coalizione di partiti, a parole democratici, nei fatti, però, contrari alla partecipazione ai consessi elettivi delle forze popolari della sinistra plurale, alternativa ed antagonista.
La soglia di sbarramento, ancora vigente a tutte le tornate elettorali, è la riprova di una concezione autoritaria ed oligarchica della politica da parte degli eredi del disciolto P.C.I.: del P.D.S., dei D.S. e in ultimo del P.D., che ormai non ha più niente di sinistra, con l’obbiettivo dichiarato di eliminare i cespugli, ma di fatto, non avere alla propria sinistra i testimoni vivi e presenti dei propri errori e del proprio fallimento e forze sempre in trincea a criticare i partiti di governo.
Oggi il PCI è rinato ad esaltare la comunità di intenti, la tradizione e la continuità con il Partito Comunista di Berlinguer, che, come ultimo grande ed impareggiabile segretario del P.C.I., aveva puntato il dito sulla questione morale, lanciato lo slogan di partito di lotta e di governo e sostenuto il diritto delle masse lavoratrici di accedere nelle stanze dei bottoni per cambiare la società italiana in senso più democratico, più partecipativo, più avanzato nella lotta per l’integrazione multietnica e il superamento delle diversità.
Sono aperte le iscrizioni al PCI per chiunque condivida lo spirito di lotta del grande P.C.I. .
Rossano, 09/07/2016. per il Partito Comunista Italiano di Rossano
il Segretario Cittadino facente funzione
ing. Giuseppe Marincolo