ROSSANO – Come se ce non ne fosse bisogno, il consiglio comunale di mercoledì sera, non ha fatto altro che certificare l’implosione del Partito democratico di Rossano. Che da sempre fa finta di non avere alcun problema, nascondendo la polvere sotto il tappeto.
Non è bastato il “misero” 9% dei consensi ottenuto alle elezioni, numeri per i quali in tutto il mondo, tranne che in Italia, sarebbero tornati di loro sponte tutti a casa per poi innescare un processo di attenta analisi.
Ed invece i lavori dell’Assise hanno fatto registrare una deflagrazione dalle proporzioni inimmaginabili: due consiglieri comunali, il capogruppo Antonio Micciullo e Daniela Topazio che abbandonano l’aula prima delle votazioni per gli equilibri di bilancio da una parte, Titti Scorza che si autosospende dal gruppo consiliare del Pd – ma non dal partito stesso – aderendo al gruppo misto. E siamo soltanto al secondo consiglio comunale dell’era Mascaro.
Cosa vi sia dietro, sembra essere di facile intuizione, ma ciò che preoccupa sono le dichiarazioni della Scorza, gli schiaffoni in faccia al suo partito. “La scelta di autosospendermi dal solo gruppo consiliare del Pd di Rossano – spiega Titti Scorza – si è resa necessaria in seguito all’assenza di qualsiasi iniziativa, da parte degli organi deputati, a difesa del buon nome e dell’onorabilità del PD in relazione alle accuse di corruzione elettorale proferite durante il primo consiglio comunale dal consigliere Tonino Caracciolo, all’indirizzo degli eletti del PD”.
Rispetto ai lavori di mercoledì, la Scorza definisce “grave” che il capogruppo Micciullo e la consigliera Topazio “al momento della trattazione di punti importanti quali l’assestamento e gli equilibri del bilancio abbiano abbandonato l’aula”.
Non solo. Titti Scorza contesta modi e metodi adottati dal Pd anche nella designazione dei componenti delle Commissioni consiliari permanenti: “Nonostante io abbia chiesto il rinvio della trattazione del punto a causa dell’assenza del capogruppo Micciullo e senza alcuna previa concertazione e discussione del gruppo, si è proseguito e la consigliera Enza Curia, senza alcun titolo, né di capogruppo, né di vice capogruppo, assumendosi integralmente la responsabilità delle nomine, ha indicato i membri delle commissioni consiliari permanenti del PD senza alcun previo incontro politico programmatico del gruppo”. Atteggiamenti, a quanto pare, che di “democratico” non sembrano avere nulla.
La Scorza, poi, rincara la dose rammentando come abbia inoltrato richiesta di una riunione del gruppo consiliare al capogruppo, ma anche ai segretari provinciali, regionali e nazionale “a seguito delle gravi accuse su presunto voto di scambio del consigliere Caracciolo (un tesserato del Pd che siede all’opposizione, fuoriuscito perché “nauseato dall’andazzo”, ndr), affinché alla presenza degli organi di partito si potessero discutere le necessarie determinazioni da intraprendere a tutela del rispetto dell’onorabilità del PD, dei membri eletti”.
Non ricevendo alcuna comunicazione, un’aggravante rispetto ai fatti consiliari, Titti Scorza decide di approdare al gruppo misto.
“Tengo a sottolineare – termina – che il mio sostegno, personale e politico, al sindaco Stefano Mascaro e alla giunta, non è messo in discussione”.
Già. Ma la frantumazione del Pd è ormai in atto da tempo se si pensa che la punta dell’iceberg risulta essere l’incapacità di individuare un proprio candidato a sindaco, da forza di governo centrale, per poi “accollarsi” ad un movimento.
Contenti loro.
Luca Latella