Ieri sera mi sono recato a palazzo San Bernardino per assistere all’incontro con Mogol. Immaginando un’affluenza nutrita di persone e conoscendo il limite di capienza del chiostro, ho deciso di andare con anticipo per poter almeno sedermi in una delle sedie predisposte. In effetti arrivando in anticipo ho visto che tutte le sedie, ad occhio credo intorno alle 500, erano quasi tutte libere così ho deciso di sedermi in una posizionata, non in prima fila, in posizione ottimale per assistere allo spettacolo.
Fatto ciò sono stato avvicinato da una ragazza dell’organizzazione che mi invitava a cambiare posto perché dove ero seduto erano posti riservati. Alla mia domanda di quali erano “privilegiati” mi ha risposto che le prime 5 file (circa 200 posti) non potevano essere occupati. Sorpreso di una tale risposta e per non fare polemiche, ho acconsentito all’invito spostandomi in posizione più defilata e posteriore con la curiosità però di vedere chi erano i numerosi PRIVILEGIATI a poter accomodare le proprie terga nelle sedie delle prime file. E qui viene la sorpresa. Con tutta calma e dopo che il popolino ed i cittadini NORMALI hanno dovuto cercare posto anche in piedi, ho visto arrivare di tutto e di più. Amici degli amici, degli amici, degli amici, degli amici (quindi lontani amici) di qualche consigliere comunale, oppure parente di un parente, di un parente, di un parente, degli stessi soggetti. A questi signori vorrei dire che la prossima volta che si organizza un evento PUBBLICO, se devono riservare (non si sa a quale titolo) il 40% dei posti alle nobili terga di perdine che vogliono arrivare con comodità dopo aver fatto le proprie cose, l’evento organizzatevelo privato, e non a spese della collettività. Parafrasando il grande TOTÓ concludo dicendo:
La casta è casta è va si rispettata, ma voi perdeste il senso e la misura. Il vostro sedere in prima fila andava accomodato, ma non quello di tutto il parentato
Paperino