La settimana di ferragosto, quando tutti sono (o dovrebbero essere) in ferie, è forse il periodo migliore per capire come la pensano i nostri concittadini. Infatti, basta stare un po’ sotto un ombrellone per sentire continue lamentele; lagne entrate nel linguaggio comune come tic, frasi fatte che in altre stagioni, appesantite da altri pensieri, si sentirebbero solo al bar, in famiglia o al massimo in televisione.
A cominciare dall’argomento principe di questi tempi: gli immigrati. I quali, secondo molti vacanzieri, arrivano solo da noi, per cui sarebbe necessario mandarne qualcuno anche in Francia e in Germania, che però ne hanno più di noi, pur non avendo fior di imprenditori e liberi professionisti che pur volendoli buttar fuori poi li sfamano, cristianamente, coi quattro soldi che gli danno in cambio di lavori da schiavi nelle campagne o nei loro cantieri.
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