“Amministrazione e Prefettura considerino la montante tensione sociale cittadina”
“Fratelli d’Italia-AN apprende con grande indignazione l’ipotesi di un’apertura di un Centro di Accoglienza Immigrati (CAI), nel borgo antico. Lungi da noi il voler manifestare sentimenti avversi alla condizione dei migranti o ad essi stessi, o peggio, essere tacciati come discriminatori.
Il partito, pur manifestando assoluta contrarietà all’ipotesi di allestire un punto di accoglienza alle porte del centro storico, è della convinzione che siano ben altre le operazioni da attuare in termini di accoglienza e integrazione”.
Il capogruppo consiliare di Fdi-An, nonché coordinatore regionale del partito, Ernesto Rapani, all’indomani della presa di posizione del sindaco, esprime il pensiero del movimento, in merito all’ipotesi di istituire un Cai a Rossano centro storico.
“Totale è, e sarà, l’avversione contro questa sciagurata ipotesi solo ed esclusivamente perché un centro del genere alimenterebbe una tensione sociale già fin troppo vivida in queste ore ed ampiamente diffusa in tutta la città. La forte preoccupazione è dettata dal fatto che il Cai, potrebbe molto presto trasformarsi in un quartiere ghetto. E le ghettizzazioni – prosegue Rapani – è notorio, alimentano a loro volta, sensi discriminatori, razzisti, finanche violenti come avvenuto già qualche anno fa proprio nel centro storico, con manifestazione violente da parte della popolazione, a difesa delle proprie case contro immigrati dell’Est Europa che in quelle settimane si davano a forme di delinquenza. In merito non sono da sottovalutare le esperienze esistenti a Crotone zona S. Anna ed a Rosarno, giusto per citarne alcune. In un contesto storico economicamente negativo, specialmente nel nostro territorio, in cui la disoccupazione ha varcato le soglie di tolleranza e sopportazione, in cui i servizi essenziali sono sempre più carenti e deficitari, soprattutto quello sanitario, in cui vi sono cittadini in attesa di un alloggio popolare ormai da anni, la comunità rossanese non può permettersi di garantire un’adeguata accoglienza e integrazione a un numero elevato di migranti, giacché le indiscrezioni riferiscono di un numero compreso tra 150 e 250 persone.
L’emergenza immigrazione, purtroppo, risulta essere un problema, tanto a livello nazionale quanto a livello europeo, a causa di una pessima gestione del fenomeno che sta producendo enormi costi in termini sociali ed economici per gli italiani, ma ricchi guadagni per gli “imprenditori” che speculano e lucrano su un dramma, verso cui il Governo non riesce a individuare una adeguata soluzione. In virtù di tali motivi, FDI-AN farà il possibile – avanza Ernesto Rapani – affinché Rossano e i suoi abitanti non diventino a loro volta vittime dell’emergenza immigrazione, che procurerebbe notevoli disagi all’intera comunità cittadina”.
“A scanso di equivoci – rimarca con forza il coordinatore regionale del partito – è doveroso sottolineare come FDI-AN sia favorevole a un’accoglienza moderata, controllata e solidale per un numero contenuto di immigrati che fuggono realmente dalle guerre, attraverso un programma serio di integrazione sociale.
Per questi motivi ci appelliamo, quindi, all’amministrazione comunale, per quel che le compete, a opporsi con decisione a un’eventuale apertura di un CAI. Un appello lo rivolgiamo anche alla Prefettura affinché neghi le dovute autorizzazioni e tenga ben in considerazione la tensione sociale che sta montando in modo esponenziale in queste ore. Contemporaneamente, ci dichiariamo disponibili a dialogare con ogni ente o istituzione per l’elaborazione di un programma di integrazione sociale dei migranti, in base a quelle che sono le possibilità che offre la città di Rossano. Auspichiamo, infine – termina il capogruppo di Fdi-An – di non dover essere costretti a intraprendere la via dell’organizzazione di movimenti di proteste per tutelare un nostro diritto, anche se ci preoccupa il silenzio, sulla questione, delle altre forze politiche cittadine. Saremo vigili e non esiteremo un solo istante a svelare manovre occulte e/o improvvise, a danno della comunità”.
Ufficio stampa