Quanto accaduto nei giorni scorsi al consiglio comunale sulla questione del consorzio tra le marinerie , ora diviso in due , ”I borghi marinari della sibaritide”, trainati da Cariati, e quelli dell’Ionio, trainati da Corigliano, e’ alquanto significativo. Mascaro e la sua maggioranza, con l’apporto dell”’opposizione” di Caputo a nome del gruppo(”Caputo per Rossano”) ha portato Rossano dentro il primo ”consorzio”, rinunciando a stare con Corigliano, nel secondo ”raggruppamento” che risulta essere maggiormente competitivo e con possibilita’ di ricevere finanziamenti.
Il risultato del voto, dunque, sembra essere doppiamente negativo: il rischio che Rossano possa essere escluso da un programma di sviluppo territoriale; un duro colpo assestato alla condivisione di obiettivi e programmi comuni con Corigliano sulla strada di un progetto istituzionale di ampie vedute che si chiama ”fusione”. E le argomentazioni pesantemente critiche di Peppino Antoniotti trovano, a distanza di qualche giorno, conferma proprio nell’allarme lanciato dalla marineria di Cariati, per il depauperamento che continua incessante della sua attivita’ ittica. Questi i dati del Coordinamento delle cooperative dei pescatori di Cariati: nel 2015 le unita’ di pesca sono scese a sedici , rispetto alle ventotto del 2009 e si e’ ridotto a venticinque il numero delle famiglie impegnate, rispetto alle 60 unita’ del 2009. In aggiunta circa trenta lavoratori del mare hanno chiesto la cencellazione definitiva dal registro dei pescatori marittimi, mentre otto piccoli proprietari hanno partecipato al bando ministeriale per l’arresto volontario definitivo della propria unita’ di pesca. Evidentemente quello di Mascaro e della sua maggioranza, alla luce di tale situazione disastrata della marina di Cariati, ”capofila” de ”I Borghi Marinari della Sibaritide”, e’ stato un gesto di solidarieta’ che puo’ essere compreso da un punto di vista umano. Ma Mascaro non e’ stato eletto a capo di una ”Onlus”. E certamente l’apporto di Rossano alla ” cordata” , senza Corigliano, non puo’ riempire le ”falle”, in termini di potenzialita’ produttive di unita’ ittiche, che si sono aperte nella marineria di Cariati, e cio’ indipendentemente dalla volonta’ dei lavoratori. Evidentemente Mascaro non sa, o non ricorda, che nella delibera ”d’impulso” approvata dal Consiglio comunale di Corigliano, un anno dopo quella di Rossano, e riguardante l’avvio della fusione, viene indicato come ”strumento di pianificazione, di promozione e di valorizzazione del territorio… dell’area urbana Rossano-Corigliano”, anche la partecipazione dei due comuni ai ”Gruppi di Azione Costiera”, Gac, ora denominati Flag. E se Mascaro vuole mettere in discussione impegni presi, a livello istituzionale, dalla passata Amministrazione, lo dovrebbe dire chiaramente: dire cioe’ che vuole fare marcia indietro, rispetto a quanto , fra l’altro, e’ andato predicando in campagna elettorale, prendendo impegni sulla ”fusione”. Non se n’e’ accorto, evidentemente, di tale ”virata”, il capogruppo del gruppo ”Caputo per Rossano”, Giuseppe Caputo, appunto, il quale da ”paladino” della fusione, ha dato il suo voto a Mascaro, e in quella occasione sostituendosi, a Titti Scorza che, con coerenza da apprezzare, ha lasciato la sua maggioranza. Insomma, dall’opposizione di Destra, all’opposizione di ”sua Maesta”’.
Domenico Campana