Proviamo a spiegare alcune cose che molta gente non sa.
L’idea di chiamare al voto milioni di italiani su una materia come quella costituzionale che è materia squisitamente giuridica , ma anche politica è di per sé un po’ approssimativa: queste sono cose che il parlamento doveva analizzare bene e trovare un accordo tra maggioranza ed opposizione, come fu fatto nel 1946 tra le forze presenti in parlamento, di maggioranza e di opposizione.
La costituzione infatti non è una legge come le altre: è la legge fondamentale dello stato che stabilisce le regole dello stato, sulle quali tutti dobbiamo essere d’accordo. Invece il governo ha voluto forzare la mano, approvare delle modifiche sulle quali le forze politiche non si sono messe d’accordo ed ora vorrebbe che gli italiani a scatola chiusa gli dicessero SI. Non si può chiedere a 60 milioni di cittadini di trovare un accordo che in mille rappresentanti non hanno trovato, come se i cittadini fossero esperti di costituzione. comunque cerchiamo di mettere alcuni p unti fermi perché gli indecisi possano valutare. Secondo chi vuole cambiare la costituzione cioè il governo Renzi e il PD TRANNE UNA MINORANZA , più alcune forze politiche di centro che sostengono il governo, si vuole ridurre il numero dei senatori e cambiare le funzioni del senato che non voterà più la fiducia al governo, ma resterà in carica per una serie di importanti funzioni e potrà sempre esprimere i l suo parere sulle leggi votate dalla camera. Il fatto è però che il senato non sarà più eletto dai cittadini, ma dai consigli delle regioni e ne faranno parte anche alcuni sindaci delle città metropolitane(Milano, Roma ecc). quindi i cittadini perdono il diritto di votare i senatori e questi saranno di fatto votati o scelti dai partiti. Questo è il primo punto in cui si diminuisce il diritto dei cittadini di scegliersi i propri rappresentanti e si aumenta il potere dei partiti politici e del governo. E’ una scelta che sposta il potere di fare alcune leggi importanti sul governo e sulle forze politiche, e la toglie ai cittadini, quindi va in senso antidemocratico. Questi senatori dovrebbero lasciare le loro funzioni di consiglieri e di sindaci e ogni tanto andare a Roma d occuparsi di leggi europee, ad esempio, o di esprimere pareri sulle leggi votate dalla camera. Questa è una soluzione molto confusa che i legislatori hanno scelto, perché voglio vedere quale sindaco o consigliere regionale avrà il tempo di occuparsi seriamente di leggi europee( che sono quelle che il governo dovrà poi rispettare, quindi sono importanti) o di leggi delle regioni italiane, senza ricevere una lira in più. Uno o fa bene una cosa o ne fa un’altra. Era molto meglio allora eliminare del tutto il senato. Basterebbe questo a consigliare di non mettersi in un pasticcio istituzionale e quindi lasciare le cose come sono cioè votare NO e attendere un momento diverso in cui si facciano riforme più sensate , dato che le leggi attualmente vigenti sono andate bene per oltre sessanta anni e hanno garantito progresso e prosperità all’Italia. Ma andiamo avanti: il senato su diverse leggi approvate alla camera potrà esprimere il suo parere, ma su altre dovrà esprimere il suo parere: le leggi di competenza delle regioni( su istruzione, turismo, sanità, ambiente ecc) se approvate dalla camera dovranno essere controfirmate anche dal senato, perché l’art. 117 della costituzione obbliga a fare così come già succede oggi. L’unica cosa che cambia sono i tempi: il senato avrà 15 giorni per dire la sua. Quindi non è affatto vero che si supera il bicameralismo perfetto. E’ vero invece che su materie molto importanti che dovrebbero essere discusse dalle regioni come dice la costituzione, nella sostanza non lo saranno più. Facciamo un esempio: se il governo decide come fece alcuni anni fa di mettere un deposito di rifiuti nucleari, una discarica nucleare posto, che ne so, in Calabria o in Basilicata( come avvenne nel 2003, ma i cittadini e la Regione si opposero e la discarica non fu realizzata), Oppure il governo decide di ridurre il numero di ospedali in Calabria . Domani la Regione non potrà più dire la sua, perché lo Stato potrà dire che quella discarica è nell’interesse nazionale, e così pure la chiusura degli ospedali, opponendo la cosiddetta “ clausola di supremazia”( supremazia del governo sulle Regioni), prevista dalla riforma del governo. Quindi in questo modo si tolgono diritti fondamentali alle comunità locali e si impone ciò che vuole il governo. Come si ve de si aumenta il potere del governo centrale e si diminuisce il potere delle autonomie regionali e comunali senza una contropartita.. In sostanza lo stato e i l governo diventa no meno democrat ici, a mio parere. Altro punto non di poco conto: con la riforma del senato i giudici della corte costituzionale a differenza di come accade oggi( vengono eletti dalle due camere in seduta congiunta), due giudici saranno eletti dalla camera( cioè dai rappresentanti dei cittadini), ma 2 saranno eletti dal senato( cioè dai partiti e dal governo e non dai cittadini) e gli altri 3 dalla camera a maggioranza. Se c’è una cosa che ha ben funzionato sino ad oggi è proprio il meccanismo della corte costituzionale: domani invece anche questo organismo sarà nella sostanza eletto secondo il volere del governo senza una adeguata tutela dei diritti delle minoranze politiche. Questo perché secondo la costituzione italiana 5 giudici sono eletti dal parlamento, 5 dal presidente della repubblica e 5 dalla magistratura sessa al suo interno. Essendo ora il Presidente eletto coi soli voti della maggioranza di governo dal settimo scrutinio, diminuiscono e di molto le speranze di una corte costituzionale indipendente veramente dal governo. In un sistema democratico i giudici controllano la politica, ma se la politica di maggioranza li elegge allora anche la corte costituzionale allora il sistema diventa meno democratico. C’è poi una cosa di cui si è parlato poco. Se una legge viene definita strategica per il programma del governo, al parlamento si dà il tempo di 5 giorni per cambiarla: questo tempo è dilatabile a 15 gg. ma solo in casi particolari. In questo modo, nella sostanza basta che il governo definisca qualsiasi legge come di interesse prioritario e il parlamento entro 5 gg dovrà discuterla e approvarla o respingerla. Questo è assurdo ed è profondamente antidemocratico: si dà più potere al governo e si restringe il potere ai rappresentanti del popolo eletti. E’ una forzatura troppo sbilanciata a favore del governo. Se si voleva velocizzare la discussione in parlamento deve comunque essere concesso u tempo minimo di discussione e di esame dei provvedimenti di legge, diciamo 15-20 gg, e in casi particolari un mese: invece così il governo potrà in sostanza costringere il parlamento a ciò che vuole privandolo del tempo giusto per una discussione seria come deve essere nelle commissioni parlamentari. Altro punto l’elezione del presidente della Repubblica, colui che garantisce il rispetto della costituzione da parte di tutti, il cosiddetto garante per tutti. Oggi viene eletto da deputatati e senatori insieme, e dal terzo scrutinio in poi ci vogliono almeno 505 voti su 1008 presenti. Domani con la riforma voluta dal governo dal settimo scrutinio in poi bastano 220 voti( maggioranza minima dei votanti) su 630 membri della camera( l’unica che eleggerà il Presidente della Repubblica). Come si vede benissimo il Presidente della Repubblica che dovrebbe essere al di sopra delle parti potrà invece essere invece eletto da una sola parte politica. Quindi meno rappresentatività anche del presidente. Sulle proposte di legge referendarie si diminuiscono i diritti dei cittadini perché si alza il numero delle firme necessarie per la proposta di legge referendaria che abroghi leggi esistenti da un numero di 500.000 com’è oggi ad 800.000, numero molto difficile da raggiungere per chiunque. potremmo palare ancor a lungo , ma voglio concludere con un ultimo articolo modificato dalla proposta del governo: l’art.78 della costituzione. Secondo le modifiche proposte l’Italia potrà entrare in guerra contro un paese nemico con il voto a maggioranza assoluta della camera. Cioè, metà più uno. Con l’attuale legge elettorale che assegna un premio di maggioranza spropositato la maggioranza di governo fatta anche col 25 % dei voti dei cittadini potrebbe decidere da sola di far entrare in guerra il nostro pase con l’approvazione anche del presidente della repubblica. Oggi invece ci vuole il voto di camera e senato. Ma voi vi immaginate se un domani andasse al potere una persona poco affidabile e decidesse di entrare in guerra, il presidente della repubblica eletto dalla stessa maggioranza difficilmente si metterebbe contro il capo del governo e quindi addio garanzie democratiche anche in questo caso. Quando ho letto questo articolo mi sono definitivamente convinto che bisogna votare NO, non si può dare tutto questo potere al governo in carica, chiunque esso sia. La riforma è stata scritta ,male e in fretta ,mentre la costituzione italiana è stata scritta dopo un anno di studi e discussione tra le forze politiche tutte che hanno trovato l’accordo. Quindi hanno ragione, a mio avviso, tutte le opposizioni al governo Renzi quando dicono che questa riforma dà un potere eccessivo al governo in carica. Ecco perché tutte le opposizioni sono contro la riforma: perché toglie veramente spazi di democrazia e dà a chi governa un potere molto grande tagliando fuori di giochi le opposizioni e quindi è molto poco democratica e rappresenta poco il popolo italiano. Quindi è meglio votare NO per non trovarsi domani a dover rimpiangere una costituzione ben fatta, mentre per cambiarla c’è sempre tempo. Invito chi è del PD solo perché è vicino a Renzi dichiara di votare sì a riflettere molto bene prima di votare, e nel caso a rileggersi veramente questa proposta di cambiamento che va rifiutata perché è confusa e antidemocratica. Se si deve cambiare prima si trovino dei modi giusti , con l’accordo di tutti o almeno del 90% degli eletti e allora ci sentiremo garantiti come avvenne nel 1946, quando la costituzione italiana fu scritta da tutto il parlamento. Ma votare SI a un soggetto che senza ascoltare nessuno vuole cancellare in modo sostanziale un buon lavoro fatto dai nostri padri oltre cinquanta anni fa è sbagliato. O si fanno riforme fatte bene e si trova l’accordo anche con le opposizioni oppure non ha senso solo per la voglia di cambiar e accettare leggi che peggiorano le cose e tolgono diritti ai cittadini. l’argomento che si diminuiscono i soldi alla politica usato da Renzi è una bufala totale: si risparmiano veramente 50 mILIONI D’EURO ALL’ANNO, una cifra ridicola. Se i politici volessero comincino a diminuire le indennità, ma nessuno lo vuole, purtroppo. Per questi motivi di merito e non perché non mi piace Renzi, Io voto NO, avrei votato NO anche se questa riforma fosse stata scritta da una delle forze d’opposizione, es. Grillo, è una riforma sbagliata . I politici facciano cose serie e allora nessuno avrà nulla da obiettare, la costituzione è una cosa seria . Se i politici non sono stati capaci di trovare accordi per riforme serie e condivise la colpa è la loro, perché vogliono scaricarsela sui cittadini? Facciano il loro lavoro, trovino leggi condivise e il popolo sarà ben lieto di approvarle. Ma evitino di scaricare sulla gente le loro contraddizioni. Se io devo cambiare una casa che ho ereditato dai miei genitori dove mi trovo bene, per una nuova che mi viene proposta a basso prezzo, ma che ha dei difetti strutturali, mi tengo la mia e la cambio quando ne trovo una migliore , non mi faccio prendere dalla regola di cambiare solo per cambiare, dopo dovrei ripagare quello che ho risparmiato con gli interessi. La costituzione della repubblica è come la casa del nostro stato dove tutti dobbiamo vivere, rispettando le sue regole.
prof. Fabio Menin