Quando iniziamo ad esplorare il mondo intorno a noi, i nostri sensi sono fondamentali: impariamo a riconoscere voci e rumori, impariamo a distinguere tra cose bollenti e pericolose e quelle calde e piacevoli, impariamo a memorizzare colori e volti, impariamo a comunicare con le persone. Quasi tutto quello che conosciamo del mondo esterno lo dobbiamo alla vista e all’udito. E se vivessimo in una situazione di buio e silenzio costante? Quanto saremmo in grado di fare?
Non Vedere, non Sentire e non Parlare
Questo è quello che vivono ben 189 mila persone solo in Italia: il numero delle persone sordocieche è in costante aumento e da quanto emerso dai dati della recente ricerca Istat sulla popolazione sordocieca in Italia, si tratta di una vera e propria emergenza. Essere sordociechi e pluriminorati psicosensorialisignifica avere una disabilità congiunta della vista e dell’udito, congenita o acquisita;avere una minorazione di entrambi i canali sensoriali e un ritardo evolutivo e avere la minorazione di almeno uno dei due canali sensoriali accompagnata da ritardo mentale o evolutivo, deficit motorie o problemi comportamentali, patologie organiche, danni neurologici. Anche i gesti più semplici come vestirsi, muoversi in libertà o riconoscere le stanze di casa diventano complicati. Chiudendo gli occhi e tappandosi le orecchie non si ha le piena percezione di cosa vuol dire essere sordociechi.
La Missione della Lega del Filo d’Oro
Troppo spesso non poter parlare, sentire e vedere sono le premesse per uno stato di isolamento assoluto. Le famiglie di questi bambini, giovani o adulti non sono pronte a prendersi cura di una persona con le disabilità sopra citate e trovare supporto e un aiuto concreto per vivere con serenità e imparare metodi alternativi di comunicazione può risultare molto difficile.
A prendersi cura dal 1964 delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali e delle loro famiglie in Italia è la Lega del Filo d’Oro, offrendo i suoi servizi attraverso cinque centri residenziali e di riabilitazione e otto servizi territoriali dove il personale, altamente qualificato, pone al centro la persona sordocieca e la sua famiglia. Presto per esempio verrà inaugurato il nuovo centro nazionale ad Osimo, destinato a diventare un polo all’avanguardia e centro di riferimento a livello europeo.
La missione dell’associazione è quella di assistere, educare, riabilitare e reinserire nella famiglia e nella società le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. L’impegno è costante da 50 anni e si realizza ogni giorno attraverso la creazione di strutture specializzate, la formazione di operatori qualificati, lo svolgimento di attività di ricerca riabilitativanel campo della sordocecità e della pluriminorazione psicosensoriale, la promozione di rapporti con enti, istituti, università italiane e straniere e non ultima la sensibilizzazione degli organismi competenti e dell’opinione pubblica nei confronti di questo tipo di disabilità.
Inoltre il numero di casi di bambini affetti da malattie rare che portano alla sordocecità è in aumento e educatori, operatori, staff medico e volontari hanno ogni giorno tanto lavoro da svolgere per mantenere sempre forte quel filo prezioso che unisce le persone sordocieche con il mondo esterno, un filo che consiste nella possibilità di comunicare con gli altri, anche senza l’uso delle parole.