Quello che segue e’ un contributo alla discussione in atto. (pubblicato su La Voce da oggi in edicola)
<<Siamo sul punto di riscrivere la storia dei territori calabresi all’insegna di uno sviluppo integrato sociale e culturale che- si badi bene- non è solo quello del territorio interessato, ma coinvolge tutta la Calabria. E’ questa la grande valenza legata alla nascita della terza città della Calabria. Con oggi si raggiunge un nuovo obiettivo.>>
Questa frase o una simile sarebbe potuta essere stata scritta sull’Appello delle Associazioni inviato alle due Amministrazioni per avviare il processo di Fusione di Corigliano e Rossano
e non si sarebbe meravigliato nessuno perché la gente avrebbe detto: <<sono dei matti>>. E invece quella frase è uscita, pochi giorni fa, dal seno della I^ Commissione Regionale Affari Istituzionali al termine dell’Audizione dei due Sindaci Geraci e Mascaro e di chi scrive come coordinatore delle ormai 160 Associazioni unite nel Comitato, sotto la bandiera della Fusione. Di quelle parole pesanti come macigni, dobbiamo ringraziare il Presidente Franco Sergio e i Consiglieri Arturo Bova, Franco Esposito e Michelangelo Mirabello, in quanto esse sono un primo consuntivo del sinergico lavoro compiuto dai funzionari regionali, dagli esperti del Comitato, dalle due Amministrazioni e, non da ultimo, dallo staff del consigliere Giuseppe Graziano cui va il merito di avere operato concretamente in direzione di un salto in avanti verso la parte più difficile del percorso verso la Fusione.
Cari concittadini coriglianesi e rossanesi, ora noi possiamo, ora noi dobbiamo rispondere ad un forte interpello: a che punto siamo con questa Fusione? Ed è presto detto.
Ricordiamo (non fa mai male) che con l’Appello del gennaio 2014 rivolto da oltre 50 iniziali Associazioni alle rispettive Amministrazioni per ottenerne la Fusione in comune unico, si chiedeva di “incollare” due grandi realtà urbane già esistenti, quindi conurbate e così facendo creare una NUOVA, grande Città nella Piana di Sibari. Così si sarebbe potuto competere con altre realtà e valorizzare questo ampio, ricco e meraviglioso Territorio che, diviso, stava accumulando, da oltre un ventennio, una serie infinita di sconfitte e di umiliazioni, determinando un progressivo quanto inarrestabile arretramento culturale, politico, economico, in una parola sociale, senza precedenti. Quell’Appello preceduto da un’impietosa analisi si apriva al futuro. A ciò hanno risposto i Comuni nei due anni successivi con le Delibere dei Consigli Comunali di Rossano e Corigliano presieduti rispettivamente dagli amici Vincenzo Scarcello e Pasquale Magno e con le Giunte di Antoniotti e Gerace. Dopo la serie di memorabili Assemblee tenute al San Luca dove si sono approfonditi i temi e le strategie, è giunta la Proposta di Legge Regionale Graziano, con l’avvio del procedimento presso la competente Commissione consiliare regionale.
Qualcuno a quel punto ha ritenuto di potere allargare il discorso verso Cassano (e forse Crosia dall’altra parte del confine), credendo, speriamo in buona fede, di trasformare un Progetto in essere (la Città della Fusione), in un immaginifico disegno, tanto più ampio quanto improbabile, della “Città di Sibari”. Però, a cavallo dei due comuni, qualche altro, tra i più smaliziati e non ci annoveriamo tra loro, è sembrata quella idea piuttosto un’astuzia condita in salsa “bruzia” per spingere le cose alle calende greche.
Altro aspetto, certamente di maggiore spessore critico e che merita approfondimento, è la vicenda finanziaria dei due Enti che è questione già sollevata in vari contesti, per esempio dal prof. Ettore Jorio e ripresa da Giuseppe Geraci in sede di Audizione e comunque ben presente nel dibattito, tanto che nella riunione tecnica svoltasi a dicembre alla Delegazione Comunale di Rossano, è stato argomento largamente trattato dall’Assessore al ramo Nicola Candiano. Resta fermo quindi che dallo sviluppo del procedimento e della discussione, quello, d’ora in poi, deve essere un argomento basilare che però non ci deve fare perdere la bussola politica e indurre nelle nebbie del tecnicismo. Il problema dei bilanci dei Comuni che si fondono è abbastanza presente nella legge Delrio sia sul fronte dei sostegni finanziari che ci sono che su quello delle prospettive di crescita che ci saranno. Tutte le Fusioni hanno portato a veri e propri balzi in avanti dell’economia locale e di quella Territoriale (basti pensare a Lamezia per andare molto indietro nel tempo ma significativamente, fino a quelle più recenti come nel bolognese dove i Comuni fusi hanno ottenuto uno svincolo autostradale piuttosto che un insediamento manifatturiero di primaria importanza, attratto dai vantaggi fiscali e infrastrutturali che si sono accompagnati a quella esperienza). In tal senso è giusto, come s’è detto in Audizione che si predisponga al più presto un bilancio virtuale della Fusione e quale migliore occasione quella di mettere in campo certe professionalità già presenti a livello dei due Comuni? In tal senso il nostro Consigliere Regionale di territorio e gli Assessori al ramo non ci faranno di certo mancare il suggerimento più adatto.
Ma questo è il momento delle grandi prospettive e del futuro che dovrà segnar una svolta rispetto recente passato amministrativo e burocratico delle due Città con il suo passo d’anatra zoppa, distaccato quindi dai programmi regionali e nazionali e relative opportunità svanite e trasferite altrove, con la conseguenza del venir meno di tutte le condizioni di valorizzazione delle aziende del territorio come quelle ad esempio della portualità commerciale e turistica, entrambe al cosiddetto palo, così come dell’investimento sui beni ambientali e culturali, sulla prevenzione e protezione civile e quant’altro. Ma qui si registra la maggiore tragedia: l’infrastrutturazione mancata come isolamento dai collegamenti infra ed extra regionali. C’è tantissimo da fare e c’è da assumere l’impegno di sfruttare al massimo l’offerta che ci verrà dalla prossima risoluzione del Consiglio Regionale sulla Fusione. Ottenuta la quale dovremo percorrere tutte le vie Ministeriali per ottenere l’adeguamento delle programmazioni esistenti e future al disegno della Nuova Città della Sibaritide, a cominciare da giustizia, sanità, trasporti, viabilità, occupazione (questione Enel, Porto, Turismo, Agricoltura, Beni Culturali, ecc,). Se sapremo agire, in pochi anni, usciremo dalle attuali nebbie ed il sole della maturità socio-economica splenderà sulle nostre teste e su quelle delle generazioni che verranno.
VIVA CORIGLIANO-ROSSANO
VIVA IL NOSTRO TERRITORIO
VIVA IL NOSTRO COMITATO ESEMPIO DI CITTADINANZA ATTIVA.