Si è giocato a perdere, anche con i silenzi. Scarcello e Iacucci attenzionino emergenze
I risultati delle provinciali di domenica scorsa (29 gennaio) cristallizzano, purtroppo, la grave ed effettiva disunione soprattutto dell’Area Urbana CORIGLIANO-ROSSANO. La Sibaritide in generale avrebbe potuto e dovuto ambire ed organizzarsi per conquistare una rappresentanza finalmente adeguata, dimostrando unità d’intenti anzi tutto al suo interno.
È quanto dichiara Mario SMURRA vice segretario nazionale della Federazione Nazionale Agricoltura (FNA) cogliendo l’occasione per rivolgere al neo consigliere provinciale SCARCELLO ed al neo Presidente dell’Ente Provincia Franco IACUCCI gli auguri di buon lavoro. Il nostro auspicio – aggiunge – è che adesso, al di là dell’eloquente incapacità dimostrata dalle nostre rappresentanze politiche ed istituzionali, sulle emergenze più gravi di questa zona, viabilità e post alluvione in primis, possa essere destinata comunque un’attenzione diversa rispetto al passato. Nonostante siano riconosciute ed apprezzate le competenze e l’esperienza dell’ex Presidente del Consiglio Comunale cittadino Vincenzo SCARCELLO – va avanti il rappresentante FNA – un solo rappresentante dell’intero jonio nel nuovo consiglio provinciale non potrà farsi carico di tutte le problematiche di un’area così vasta e, quindi, non potrà che significare di fatto minori presenza e forza a difesa delle istanze e delle esigenze di quest’area. Che ancora una volta, attraverso la classe politica attuale, fa registrare una pessima figura, a tutto vantaggio di altri territori e degli interessi esclusivi del Capoluogo. Se – continua – ci fosse stata autentica coesione territoriale, nella direzione storica ed ormai inequivocabile impressa dal voto del Consiglio Regionale di venerdì scorso (27 gennaio) sul processo di fusione tra Rossano e Corigliano verso il referendum popolare, oltre ogni differenza politica la Provincia di Cosenza avrebbe certamente avuto i numeri e gli uomini per poter ambire alla stessa Presidenza. Sappiamo benissimo – scandisce – che su questa ipotesi c’è chi ha lavorato per costruire consensi aggreganti, chi invece ha preferito un irresponsabile silenzio e chi si è opposto. Il risultato: si è stati capaci di far perdere quest’ulteriore occasione di necessaria unità e di rafforzamento del potere contrattuale territoriale rispetto alla Regione, sacrificando sull’altare di ragionamenti di parte, municipalisti o peggio – conclude SMURRA – gli interessi reali delle comunità, che invece chiedono soltanto soluzioni alla crisi ed alle emergenze comuni attraverso buon governo locale e unità d’intenti.