In queste settimane ho seguito con attenzione il dibattito sui media in relazione alla tanto vituperata Fusione. L’ho seguito con interesse, tanto più in virtù del fatto che non ho avuto una mia idea su quale potesse essere la scelta migliore fra il SÌ e il NO. Ho cercato di leggere, di informarmi, di carpire quanto più possibile informazioni sulle ragioni dell’uno e dell’altro fronte. Finchè ho preso una decisione… voterò per il SÌ.
Sarà un Sì dettato dalla scarsa convinzione che il No porta avanti; ho sentito parlare di debiti esistenti a Rossano che dovremmo accollarci a Corigliano, in caso di fusione, e mi sono chiesto: Ma non era Corigliano che fino a qualche tempo rischiava il dissesto finanziario per la grave situazione dei conti? Ho sentito dire che alcuni voteranno No perché così Rossano ci porterebbe via tutto, e mi sono chiesto: avevamo la sede dell’ASL e non l’abbiamo più, avevamo il tribunale e non l’abbiamo più (per inciso, non ce l’ha più neanche Rossano), avevamo una sede dell’Agenzia delle Entrate e comunque si tratta di un distaccamento dalla sede di Rossano (e anche in questo caso, sempre per inciso, sembra che ormai questa dipenda sempre più da Cosenza); abbiamo il territorio più grande, abbiamo più abitanti, abbiamo più ricchezza… ma ci spaventiamo che Rossano diventi egemone nella nuova area che si andrebbe a creare (forse è più che altro paura di non farcela); e poi ho sentito a gran voce sbandierare da politici e politicanti che perderemmo la nostra autonomia, le nostre tradizioni, la nostra cultura! E qua mi è scappato da ridere. Si parla di autonomia quando sappiamo benissimo che le scelte politiche e amministrative (PERSINO I CANDIDATI A SINDACO!) non vengono scelti in autogestione perché sono le sedi provinciali che indicano questo o quell’altro nome ai partiti locali; non abbiamo un collegio abbastanza grande e forte, capace di esprimere un candidato alle elezioni politiche; si parla di identità culturale quando la nostra identità culturale è stata svenduta in maniera scellerata da chi negli ultimi 30 anni non è stata in grado di valorizzarla o recuperarla; si parla di tradizioni (e qua ci sarebbe un discorso troppo ampio da fare) e di valore, e di territorio, e di economia, e di qualunque altra cosa passi per la testa per il semplice gusto di dare fiato alle trombe! Non ho letto UNA motivazione con cognizione di causa sul perché bisognerebbe votare no alla fusione. Per carità, non significa che votare SÌ alla Fusione sia la risoluzione di tutti i mali. Ci sono così tanti lati oscuri nella questione e nodi da dirimere che ho dei dubbi anche su quello; ma, se alla fine di tutto, quando le trombe si fermano e le folle vanno a casa, e si sente sussurrare a mezza bocca che il motivo reale del No alla fusione è solo perché si corre il rischio di rinviare le elezioni comunali e quindi perdere il treno delle candidature, a quel punto sono io che dico no a voi! Sono io che mi oppongo a chi usa gli spauracchi finora elencati per salvaguardare il proprio attaccamento al potere; io mi oppongo, per quanto poco possa valere il mio giudizio e il mio singolo voto, a chi per decenni (indistintamente dal colore politico) ha avuto ruoli di amministrazione nella nostra città e non ha fatto NULLA per sistemare le cose, e magari si sveglia adesso (dopo aver avuto la possibilità di fare qualcosa ma senza mai realizzarla) solo per la paura di non poter arrivare dove vuole perchè dovrebbe dividere le poltrone con Rossano. E continuerò ad oppormi, per quanto difficile possa essere, fino a quando non incontrerò qualcuno che avrà modo di smentire le mie idee e farmi ricredere, con motivazioni sensate e spiegazioni fondate, che non si limiti a dire che la mia è una terra martoriata e ridotta fino all’osso senza offrire alternative valide; e vorrei che qualcuno, non tutti per fortuna, dei signori e delle signore del no mi spiegasse perché ha avuto la possibilità di fare qualcosa per la nostra città negli anni trascorsi e si mette in mostra solo adesso! Ce lo spieghino, lorsignori, cosa c’è di diverso rispetto a 5, 10, 15, 20 30 o 40 anni fa, quando qualcosa potevano fare per salvare Corigliano e non l’hanno fatto. Forse allora, e solo allora, potrò cambiare idea e votare No. Fino ad allora, scelgo il male minore e voto Sì!