E’ davvero incredibile, qualora fosse vera la cronaca dei fatti narrata, leggere il resoconto di quello che sarebbe accaduto “nelle stanze del Consiglio” nello scorso 15 di settembre, in occasione del Consiglio Comunale durante il quale si sarebbe dovuto votare per l’eventuale revoca dell’atto d’impulso alla fusione. Ebbene, nell’articolo “Caro Sindaco, ti voglio bene, sei un bravo ragazzo, ma devo votare contro la revoca”, a firma di tale Anton Giulio Madeo
(http://lostrappoquotidiano.it/index.php/prima-pagina/694-caro-sindaco-ti-voglio-bene-sei-un-bravo-ragazzo-ma-devo-votare-contro-la-revoca), il quadro tracciato dal giornalista sembrerebbe dipingere una situazione ai limiti dello stupore, qualora tali avvenimenti descritti dallo stesso dovessero essere realmente accaduti.
Infatti, come si evince chiaramente dall’articolo, i Consiglieri Comunali pro-fusione, in realtà, non avrebbero provveduto a difendere il processo di fusione adducendo, a riprova di ciò, tutti i presunti “vantaggi” per i Cittadini Coriglianesi che deriverebbero dall’istituzione del Comune Unico (e dei quali gli organi di informazione, unitamente ai social media, sono pieni zeppi) e quindi a come potrebbe essere vantaggioso per la Città di Corigliano fondersi con Rossano. Al contrario, invece, gli argomenti i quali sarebbero stati utilizzati a giustificazione della mancata revoca dell’atto d’impulso da tali Consiglieri Comunali sarebbero consistiti, semplicemente, in motivazioni ben più “terra terra”. Sembrerebbe ci siano stati quelli che “dicevano al sindaco di non metterli in difficoltà, perché se avessero votato per la revoca avrebbero subito, in tribunale, le pressioni e forse le ritorsioni (o solo gli sfottò) dei colleghi rossanesi”, quelli che “in lacrime chiedevano a Geraci di perdonarli perché in fondo tenevano famiglia e pur dovendo votare contro la revoca gli volevano un gran bene”. E poi anche quelli che “prima di votare avrebbero voluto capire da papà se essere contro la fusione avrebbe potuto compromettere gli affari di famiglia”.
Io trovo che, qualora questi fatti dovessero corrispondere al vero, ma mi auguro davvero di no, sia gravissimo che questi Consiglieri Comunali abbiano, e stiano, facendo di tutto per “imbarcare” Corigliano in un progetto di fusione che non ha “né capo e né coda”, tant’è che sarebbero gli stessi Consiglieri Comunali che vogliono la fusione a non avere nelle mani alcun argomento tangibile per sostenerla, nemmeno “nelle stanze” del Consiglio Comunale ed alla presenza del Sindaco. Sembrerebbe, dunque, che la Città di Corigliano sia stata destinata a fondersi con Rossano non perché in Consiglio siano stati effettivamente identificati reali vantaggi per i Cittadini Coriglianesi e per tutta la Città ma solo perché ci sarebbero Consiglieri che hanno paura di essere presi in giro a Rossano, che “tengono famiglia” o che devono chiamare a papà, non sia mai gli “affari di famiglia” ne traggano nocumento. Arrivati a questo punto, i Consiglieri Comunali smentiscano immediatamente i fatti descritti dal Madeo o provvedano, altrettanto immediatamente, a dimettersi sollevando la Città dall’imbarazzo. In caso contrario, i Cittadini Coriglianesi sappiano che nel prossimo 22 di ottobre si recheranno a votare al referendum non per assicurare un futuro migliore a questa Città ma solo perché c’è gente, che siede in Consiglio Comunale, che sembrerebbe “tenere famiglia”, che sembrerebbe essere timorosa di essere “canzonata” a Rossano e, non da ultimo, che giustificherebbe la sua posizione in base “agli affari di famiglia”.
Che siano questi, dunque, i veri “vantaggi” della fusione???{jcomments off}