In questi giorni l’attenzione collettiva è giustamente focalizzata sull’importante appuntamento riguardante il referendum per la fusione delle città di Rossano e Corigliano, che rappresenterebbe la svolta prospettica in avanti per il futuro del nostro territorio. Ed in questa situazione di sviamento dell’attenzione generale, si stanno ponendo in essere operazioni rilevanti inerenti il servizio essenziale più importante per ogni essere umano, quello relativo alla sanità nei nostri ospedali, sia nello spoke di Rossano, che in quello di Corigliano. 

Si vive ormai costantemente in uno stato di vera e propria emergenza; i disservizi sono sotto gli occhi di tutti: dalle difficoltà nel pronto soccorso di Rossano, causate da una grave e costante carenza di organico, che costringe gli operatori a veri e propri tour de force; sino alla condizione di indecenza in cui versa la sala prelievi. Ci si domanda, infatti, come sia possibile che, con tanti locali di cui dispone la struttura ospedaliera locale, un servizio così fondamentale si trovi al quinto piano, in condizioni di fatiscenza e di difficile accesso per gli utenti.
Addirittura si paventa il trasferimento di nefrologia a Castrovillari, che pare ormai diventato centro nodale a cui ricorrere per accedere ad ogni servizio essenziale.
Non si azzardi nessuno a provare a mettere ancora le mani sulla salute dei cittadini, o si vedranno azioni forti e improrogabili, come i forconi in piazza. Non è più possibile transigere sul diritto alla salute nella Sibaritide! A tutto c’è un limite.
Gli sforzi di rivalutazione e modifica del piano sanitario si concentrino, invece, sul debito.
Dopo dieci anni di commissariamento, in cui siamo stati condotti dalla mala gestio politica, che ha prodotto tanti danni a discapito del bene primario della salute dei calabresi, ancora non si vede luce in fondo al tunnel.
Ancora nessuno ha quantificato a quanto ammonti il debito delle aziende sanitarie, ed è proprio lì che va fatta piena chiarezza, affinché vengano assunti i provvedimenti necessari e risolutivi. Non si può continuare a mettere a repentaglio la salute dei cittadini, gli unici a pagare caro il prezzo dell’inefficienza e del l’incapacità gestionale e politica.
Si verifichi, dunque,se il commissariamento ha prodotto la riduzione del debito e l’efficientamento dei servizi , altrimenti si consegni la sanità a chi è in grado di gestirla con trasparenza, giustizia e legalità al fine di garantire cure decenti a chi ne necessita.
Titti Scorza
Consigliere Comunale Città di Rossano