Mi ero ripromessa di non prendere assolutamente parte alla campagna referendaria che sta invadendo i territori e le anime di Rossanesi e Coriglianesi, ma è stato più forte di me dover manifestare alcuni pensieri su questa spinosa tematica. Nelle culture orientali, dalle quali faremmo bene a recuperare almeno qualche concetto filosofico e..utilizzarlo per vivere meglio da soli e nei rapporti interpersonali, c’è un millenario adagio che recita: “c’è solo una costante nella vita: il cambiamento.
Se resistiamo al cambiamento soffriremo inutilmente. Dobbiamo accettare che tutto cambi: le persone, le situazioni, i sentimenti, la vita. E dobbiamo accettarlo come un albero fa con il vento: piegandosi, ma non spezzandosi”.
Come può sembrare chiaro la mia non è un’analisi politica o politico-economica sulla fusione, ma più che altro sociologica e filosofica..Sì..perchè, in fondo, la politica forse mi attirava molto più da piccola, quando si è incuriositi dal Mondo dei grandi e si darebbe qualsiasi cosa pur di farne parte (a ripensarci, invece, son molto più seri i bambini, ma..queste osservazioni le lascio ad altri) quando, in attesa di mangiare i pipj e’ patat della nonna coriglianese o le pesche della nonna Arbëreshë o le orecchiette della prozia barese o il cous cous dell’amica marocchina, sbucava, da una delle più antiche televisioni di Corigliano, Sandro Pertini con la sua pipa ed il suo sorriso sfidante..forse attirava la mia attenzione perché faceva parte del mondo dei grandi o perché era un tipo piuttosto battagliero e, di conseguenza, mi affascinava..non capivo spesso cosa dicesse (poi chiedevo ai grandi che mi spiegavano) ma mi sembrava un tipo serio..uno tutto d’un pezzo..uno credibile e..poi lo vedevo somigliante al nonno paterno che ho visto solo in foto..Pochi giorni fa ho riletto alcuni suoi discorsi. A volte mi capita di rispolverare certi scritti di alcuni personaggi politici e/o giuristi: Sciascia, Calamandrei, R.L.Montalcini etc..Sono una carica di ottimismo per me, oltre ad un monito costante per non cadere in alcune trappole di una società in cui, purtroppo, si diventa quasi anacronistici e fuori moda sponsorizzando alcuni Valori e principi, in primis il coraggio di essere se stessi, a fronte dell’odiosa comodità di stare dalla parte del Più Forte per guadagnare cose materiali (e non sempre) e, molto spesso, perdere di dignità.
Una cosa ricordo sul mio approccio alla geo-politica locale da piccola (o meglio..me l’hanno riferito!), condizionato, ovviamente dal fatto che alcune zie abitavano in grandi Città. Quando mi recavo a Rossano e Cosenza coi Miei (che non definisco né coriglianesi, né italiani, ma Cittadini del Mondo) facevo continue domande sulla grandezza delle Città..“ma perché se siamo vicini non possiamo essere una grande città anche noi?”; “ma..Cosenza quante città sono!?Perchè qui ci sono tutti gli uffici che vi servono!?”…per finire poi con altre domande tipiche dei bambini sul lavoro dei papà “e perché a Corigliano tu non puoi fare un centro Autovoxon, così non vai a Cosenza!?”..le risposte!? Volti attoniti per le ingenue osservazioni e poi risposte del tipo “perché non tutti pensano al bene di tutti..ma a noi non importa..Tu aiuta sempre gli altri quando puoi! Quando crescerai, poi, imparerai di chi e cosa fidarti..ma aiutare gli altri fa sempre bene”.
Nel lungo e faticoso, ma produttivo e felicissimo percorso di crescita da adolescente liceale coriglianese, ad universitaria parmigiana,e, per un breve periodo, anche professionista abitante della Città Eterna, mi sono sempre posta delle domande sulla gestione amministrativa dei Comuni – questa volta con minore disincanto rispetto ai primi 10 anni – ma..il cruccio restava sempre uno..un nodo al cuore per il “paese mio che stai sulla collina..disteso come un vecchio addormentato”(che, forse, la maggior parte di noi giovani cantava durante le prime partenze universitarie) ..e il pensiero immediatamente successivo andava alla vicinissima Rossano e..alla fantomatica Grande Città che poteva nascere da entrambe (in fondo, un tempo, almeno secondo una leggenda, un unico podere diviso tra due soldati). Il vivere una città modello come Parma (poco più grande di Cosenza) e tornare tre volte l’anno a Corigliano (alcuni anni più volte per votare) ha fatto sì che questa riflessione riecheggiasse costantemente nella mia mente, arrivando a fare anche qualche volo pindarico su accostamenti tra Corigliano ed altre Città Europee.
Con gli anni mi sembrava sempre più strano ed assurdo che le due Città non si fossero trasformate in una sola..poi..con altre vicende ben note (che rappresentano ferite ancora aperte per cittadini e professionisti sia di Corigliano che di Rossano) l’amarezza, dopo essere ritornata nell’antico borgo natio, per notare il deturpamento ed anche il conseguente torpore sociale si fece sentire, forse anche vedendo intorno a me tante persone stanche, disilluse e prive di emozioni positive e stimoli per migliorare.
Ed ora? Ora che non possiamo più dire “nihil novi sub soli”..ora che il cambiamento sta bussando forte nelle nostre teste e nei nostri cuori? Ora che inizia a concretizzarsi un’idea ormai vecchia più che matura? Ora che ci sarebbe bisogno di maggiore spirito di condivisione? Ora che ci sarebbe bisogno di abbracciare un futuro che, probabilmente, ci aspetta già da tempo? Si torna indietro.. a pensare al passato, a mettere i paletti (o, se si preferisce, stendere lenzuola), a scomodare i Santi Patroni (che resteranno tutti, dalle ultime notizie apprese!), a pensare alle solite dinamiche di “guardia e ladro” che ci hanno fatto perdere soltanto tempo, occasioni ed anche prestigio e ricchezza (non sporchi soldi!..ricchezza a 360°..vera e nobile!), senza riflettere su quanto male si possa fare a se stessi ferendo gli altri..già..sembra una sciocchezza, una banalità, ma se siamo tutti collegati ed uniti nessuno può far del male all’altro senza prima ferirsi. Chi pensa che non sia così interrompa pure qui questa lettura..perchè solo le persone abbastanza folli da pensare di poter cambiare il Mondo lo cambiano davvero e…se lo vogliono cambiare in meglio si sentono molto disturbate da chi continua a ripetere a mò di lagna “è difficile..non è conveniente..ho paura che…etc..e sapete perché? Perché chi dice che qualcosa è impossibile non dovrebbe disturbare chi la sta già facendo, ma, semmai, positivizzare dei pensieri, recuperare delle immagini di luce del Mondo e delle Persone..e forse, a volte, anche perdonarsi degli errori commessi per non continuare a proiettare negatività su tutto ciò che circonda!
Il problema, allora, si sposta su un altro versante..quello dell’inconscio collettivo che non può continuare a nutrirsi di dualismi esasperati, sterili portatori di conflitto invece che di armonia.. ciò potrebbe finire a farci sentire risucchiati in una spirale di negatività, odio e vendetta, oltrechè in una forma di pericolosa alienazione dovuta ad un circuito di energie negative o meglio di gabbie mentali che spingono a vedere pericoli e mali in realtà inesistenti, invece di focalizzare l’attenzione sul Bene.
Sogno e realtà; bene e male; mente e cuore…divisi e lontani, quando son presenti in ciascuno di noi, in ogni azione, in ogni fenomeno, in ogni mutamento sociale..quando basterebbe integrarli per avere la giusta dose di Armonia.
Premetto di non aver preso parte a nessun incontro organizzato dai vari comitati (ho preferito incontri con piccoli gruppi o singoli per un tranquillo scambio di opinioni e per evitare di trovarmi di fronte a situazioni che giudico tristi), ma da ciò che mi è stato riferito e da qualcosa che ho sentito di passaggio e molte lette sull’argomento, ciò a cui si sta assistendo negli ultimi giorni a Corigliano è un fenomeno che si può definire di carattere sociopatico, se non a tratti rappresentativo di una cultura deviante, per l’eccessiva carica di violenza verbale, aggressività in cui sfociano commenti sui social e denigrazioni inviate dai vari comitati a chi propende per il SI e a chi per il NO..per non parlare del solito mal costume di approfittare di momenti di tensione politica per passare alla controffensiva di attacchi personali subiti decenni or sono..oppure riscoprire in atavici nemici i migliori alleati solo per scontrarsi meglio con I Più Forti..che poi non sono tali! Insomma..non si respira molto né un’aria di Democrazia né di Grande Città..e..nè di Paese..se così fosse non si sarebbe arrivati ad essere così divisi ed in un modo così assurdo. Perché si è arrivati a tanto!? Me lo chiedo..ve lo chiedo..perchè!? E’ un vero peccato, a prescindere da ciò che succederà la notte tra il 22 e 23 ottobre. Penso, col cuore, e lo dico per il bene che voglio a molti di voi che c’è bisogno prima di tutto di riflettere sui propri malesseri e turbamenti personali quando si arriva a divisioni del genere..o..forse dobbiamo pensare che noi Coriglianesi siamo oggetto di uno strano e malefico sortilegio da cui non usciremo mai come Cittadinanza? Interroghiamo la Sibilla dall’Ade, magari!?
Il problema è solo uno: il non vivere la dimensione presente immaginando figure positive di luce nel futuro..e non è un’affermazione né da disincantata né da visionaria..e soprattutto darebbe buoni frutti se utilizzata in politica.
E..scusate..ma avete mai pensato com’è nata l’idea d’Italia? Cosa è significato il 17 marzo 1861 nella nostra storia? Si sapeva, allora, se l’idea d’Italia sarebbe stata un salto nel buio!? No..eppure..in molti ci hanno creduto, hanno combattuto e ci hanno lasciato in eredità un onore storico ed anche un peso, dal quale riusciremo ad alleggerirci ogni qualvolta agiremo pensando in grande, sognando il meglio e realizzando ciò che è possibile con forza, sacrificio e dedizione, senza aspettare la biblica manna.
La mitologia greca, la letteratura fiabesca e non (Ulisse, Alice nel paese delle Meraviglie, Il Piccolo Principe, Pinocchio, etc. etc.) sono piene di esempi e personaggi che affrontano un processo animico di carattere iniziatico, esoterico e trasformativo, chiamato “Viaggio dell’Eroe” un viaggio necessario per ritrovare parte di sé, spesso nascosta in un’ombra (“Viaggio nell’Ade”), parte della propria Bellezza, del potere nascosto, dell’Anima.
Ecco che ad es. in Eros e Psiche (dove Eros non è inteso semplicemente amore sensuale, ma forza di volontà) l’Anima, la Psyché, allora deve scendere fino negli inferi, deve ritrovare la sua Bellezza sepolta, il suo tesoro sepolto. Per farlo deve attraversare una Soglia (spesso affrontando un Guardiano della Soglia) e raggiungere un mondo che sta “al di là” di quanto già conosce. In un certo senso deve “morire”, addormentarsi, cambiare stato di coscienza.
Solo poi, finalmente, arrivare Anima ed Eros al ricongiungimento totale. Il sacrificio (sacrum facere, atto sacro) è necessario, perché avvicina i due mondi e permette ad Anima di raggiungere Eros.
Perché l’Anima ha bisogno di Eros per potersi Risvegliare..di fare il suo percorso conoscitivo arrivando all’inconscio..individuale e collettivo!
“E’ impossibile solo se pensi che lo sia!” dice il Cappellaio Matto ad Alice..
Tutto ciò per ricordare che il vero benessere individuale e collettivo è quando si riesce ad amare con intelligenza e a vedere con gli occhi del cuore…perché solo mente e cuore insieme ci rendono davvero vincenti e l’immaginare figure di luce non può che farci attirare il bene ed il buono o comunque quanto ci serve per il nostro progresso umano da singoli e da collettività, nelle relazioni interpersonali, nel lavoro e anche e forse soprattutto nella politica, soprattutto se ci pone davanti delle sfide con cui, nonostante paure, se e ma…vogliamo confrontarci con coraggio!
Non smetterò di stimare e voler bene ai tanti amici (politici e non) e conoscenti (politici e non) che apporranno una X sulla parola NO, anzi..proverò tenerezza con un pizzico di rabbia per essersi fatti bloccare da quel “Guardiano della Soglia”..reale o immaginario che sia poco importa, perché alla fine siamo fatti della stessa sostanza dei sogni..di certo Tutti dovranno assumersi le loro responsabilità e con la massima trasparenza, dando quanto prima spiegazioni ai Cittadini..per il turbolento iter della “questione-fusione” e l’ancora più turbolenta campagna referendaria..Questa volta è davvero d’obbligo! Come sarà d’obbligo rimboccarsi le maniche per dare dimostrazione di vera progettualità e lungimiranza, in caso di Fusione.
Io faccio un appello, allora, non per incitare all’uno o all’altro voto, ma per ritornare a vivere con più meraviglia..ascoltando quel Fanciullino in noi, ricordando che “l’uomo riposato ama parlare con lui e udirne il chiacchiericcio e rispondergli a tono e grave; e l’armonia di quelle voci è assai dolce ad ascoltare, come d’un usignuolo che gorgheggi presso un ruscello che mormora”
Avv. Marianna Monte