(Questo pamphlet ha suscitato l’interesse di BEPPE SEVERGNINI nota firma del “CORRIERE DELLA SERA”nonchè Direttore di 7, l’inserto settimanale del. Corriere,al punto da chiedermi un’intervista, che io concessi e che fu poi pubblicata su 7 in data 8 giugno 2017).
Tanto per sgombrare il campo,voglio subito mettere in chiaro un concetto,di cui mi son fatto una regola quasi sin dall’infanzia:
-LA GUERRA è sinonimo di progresso;E per guerre intendo quellefra Stati.”Rivoluzioni” e ”Guerriglie”,invece, non sono guerre,non coinvolgendo assetti internazionali .Sono solo“Regolamenti di conti” interni.
-LA PACE è sinonimo di fermo storico,se non,addirittura, di arretratezza;
E giù “violente” reazioni degli scandalizzati “pacifisti”che, nella foga di reagire ad una tale “sfrontata” asserzione, lo fanno con tanta “bellicosa”violenza da far nutrire forti dubbi sul loro amore per il quieto vivere (a dispetto della strombazzata”pace”).
Ora,io dico:
La Svizzera,la pacifica e pacifista Svizzera,è da secoli che non provoca e non subisce guerre,nemmeno quelle mascherate da “missioni di pace”,come si usa chiamare, oggi,certe ricorrenti partecipazioni a conflitti bellici,pur essendo dotata di un esercito modernissimo .
Spesso chiedo ai “sostenitori”della pace di dirmi qual è stato il contributo di questa paese al progresso culturale, scientifico e tecnologico,dell’umanitá.
Alla perplessità degli interpellati che,colti alla sprovvista, non sanno da dove cominciare,io,pietosamente,dò una mano, cominciando:
-L’OROLOGIO A CUCÙ
-IL FORMAGGIO CON I BUCHI …
E poi mi metto,sornionamente,ad aspettare che siano loro a continuare nell’elencazione.Quando il loro mesto silenzio ha superato i limiti di una ragionevole attesa, non mi trattengo da una fragorosa risata a cui,spesso, sono gli stessi interpellati ad associarsi,con palese convinta consapevolezza.
Ecco,gli svizzeri si sono fermati al formaggio con i buchi. E poi hanno capito che è più comodo che al progresso ci pensino unicamente i”guerrafondai”.A loro basta che quei guerrafondai vadano a “depositare” i proventi della loro redditizia sperimentazione nelle loro banche,per giovarsi,così,del duplice vantaggio:godere dei benefici civili derivanti dalle guerre…riempire i loro forzieri.
E non basta.Quando si mettono in testa di voler dare una parvenza di contributo”militare”,a difesa della pace e della sicurezza del Papa,ti vanno a creare un “corpo” di soldati,armati di”alabarde”e tanto folcloristicamente abbigliati,che,nella loro ridicolaggine,non fanno che incoraggiare anche il più fesso terrorista a far…qualcosa di cattivo al Papa.
L’Italia,invece,la pur pacifista Italia,che il concetto di pace l’ha infilato,addirittura,nella Costituzione,definita “La più bella del mondo),non è mancata a nessuna “missione di pace”,causando morti e subendo morti, però in nome della”pace”. Col pietoso viatico”REQUIESCANT IN PACE”.
E che dire di BARACK OBAMA,che fu frettolosamente insignito del premio NOBEL PER LA PACE,molto prima che qualcosa,per la”Pace”,avesse effettivamente fatto. E infatti,per non venir meno all’impegno assunto,ci si mise di buzzo buono e,qualcosa,la fece: almeno”TRE GUERRE”che,oltre ad aver causato quelle migliaia di morti che sappiamo,specialmente tra i civili, destabilizzarono,ulteriormente tutto il medioriente.
E non parliamo del premio Nobel per la pace a quel terrorista che si chiamava ARAFAT che,in tutta la vita, rabbiosa vita,non fece che attizzare odio contro Israele, arrecando morte,strage e…pace“eterna”.
Visto che parliamo di NOBEL,e di PREMIO NOBEL e, specificatamente,di PREMIO NOBEL PER LA PACE (il più apprezzato da tutti i pacifisti del mondo),perchè non chiariamo come nasce la passione di Alfred Nobel per la Pace,tanto da indurlo ad istituire,in seno alla sua Fondazione,il più prestigioso dei premi: IL PREMIO NOBEL PER LA PACE?
Il premio Nobel si finanzia con i ricchi fondi messi a disposizione dal lascito dovuto al brevetto della DINAMITE che Nobel,chimico e ricercatore,inventò come esplosivo tra i più devastanti che l’umanità abbia mai conosciuto,a parte bomba atomica. È pur vero che i risvolti civili furono enormi (scavi in miniera ed in galleria),a conferma degli effetti positivi della “ricerca bellica”, ma resta che l’invenzione della DINAMITE,MEZZO DI DISTRUZIONE BELLICA, FINANZIA.PARADOSSALMENTE …LA PACE.
Come si può vedere,dunque,la pace,la strombazzata pace,ed i suoi sostenitori,hanno avuto molte occasioni di coprirsi di ridicolo nel loro millenario corso storico. La Guerra no,la guerra è una cosa molto più seria.
E chi più di ogni altro si appellava alla parola PACE,al punto da commissionare a Picasso il logo più abusato di quel concetto,la famosa “colomba della pace”? Il più feroce dittatore e assassino della storia: GIUSEPPE STALIN che,già nel nome che si era scelto rimarcava il concetto di potenza . bellica. Stalin in russo significa acciaio. E di cosa son fatti i cannoni ?
Di ACCIAIO Ed i carri armati? Di ACCIAIO E le corazzate? DI ACCIAIO E le inferriate della Lubianka,il famoso carcere ? DI ACCIAIO
E come se non bastasse,sfacciatamente,ti va ad istituire il ridicolo”PREMIO STALIN PER LA PACE” di cui,per anni, si fregiò quel “pacifista” di Pietro Nenni,fino all’invasione sovietica di Budapest.
Ci vollero quei morti per fargli capire cos’era la tanto decantata “PAX SOVIETICA”,e restituì il premio,a… “babbo morto”.
E se vogliamo metterci veramente a ragionare,senza stupide caramellose prevenzioni,cominciamo ad accettare ciò che,nella loro consolidata saggezza,gli antichi Romani ci hanno sempre raccomandato: SI VIS PACEM,PARA BELLUM !
Ed il più fastoso monumento dedicato alla pace,la famosa ARA PACIS,fu costruito,a Roma,da Augusto, nel momento in cui Roma aveva il più potente esercito del mondo,le cui mire, notoriamente,non erano quelle di lasciare il mondo”in pace”,ma di portare nel mondo “LA PACE”.Sì,ma quella di Roma.
E non avevano torto visto che,in fondo,la”pax romana”, imposta con la forza delle armi,metteva fine alle tante cruente guerre locali che,quelle sì,erano causa di morte a non finire.
Il paradosso:”LA GUERRA GENERATRICE DI PACE”. Ma vogliamo farla una considerazione “tranchant” ? Cominciamo con i progressi in medicina ed in chirurgia.
Solo uno sciocco può pensare che i conclamati successi ottenuti in questo campo siano frutto di “pacifica”ricerca. Studente di ingegneria,a Trieste,mi toccò,in un lavoro in equipe,il compito,assegnato dal docente di architettura, di studiare il problema sociale degli OSPEDALI.
Venni a conoscenza di realtà terrificanti. Fino a NAPOLEONE,gli ospedali erano “LAZZARETTI” dove si andava per…morire,magari muniti dei conforti religiosi ma, unicamente,per morire…… in “pace”. Ci volle la volontà di quel “guerrafondaio” di Napoleone, che ossessionato dall’idea di salvare il più possibile la vita dei suoi soldati dell’Armée che,prima,morivano sul campo senza alcun efficace soccorso,provvide ad istiture gli OSPEDALI DA CAMPO che furono il primo vero esempio di moderne strutture ospedaliere.
Da lì prese le mosse la coscienza degli attuali ospedali o che cancellarono la memoria dei precedenti lazzaretti. A Parigi,prima di Napoleone,c’era un “ospedale”,che si chiamava HOTEL DIEU,che ospitava,nelle sue lugubri corsie,fino a tre malati nello stesso letto e,spesso,in una disinvolta promiscuità.
Però non mancavano i conforti… religiosi.
Quel che mancava,immancabilmente,era una vera assistenza medica e chirurgica. L’impulso dato da Napoleone fu una fondamentale rivoluzione in quanto potenziò la ricerca scientifica,nel campo medico e chirurgico,che coinvolse il comparto di una sanità moderna, con conseguente sviluppo dell’odierna razionale e funzionale edilizia ospedaliera. Se non era per Napoleone,quel”guerrafondaio” di Napoleone, saremmo ancora ai LAZZARETTI.
La prima guerra mondiale causò ben 10.000.000 di morti.DIECI MILIONI DI MORTI.Una strage. E giustamente i“pacifisti”in coro,condannarono la guerra.
Subito dopo,a pace già ristabilita,insorse,in tutta Europa,una epidemia che fu chiamata “spagnola”. E i pacifisti,sempre in coro,tentarono di attribuirne la causa ai morti della guerra,la cui putrefazione,o per ritardata o mancata sepoltura,aveva provocato il contagio favorito dal movimento incontrollabiledi milioni di soldati.
Quella terribile epidemia che,in fondo,era una una banale influenza,in forma virulenta (non c’era ancora la penicillina),fece una strage: 100.000.000 di morti. Ma,guarda caso,il focolaio fu la Spagna,da cui prese il mome quella terribile pamdemia (la”spagnola”).
Ed i pacifisti furono subito messi a tacere e costretti a dover accettare la triste realtà: La guerra provocò 10 milioni di morti (in quattro anni). La pace provocò 100 milioni di morti (In quattro mesi).
Voglio raccontare un’esperienza personale.
Alla fine degli anni trenta e fino ai primi degli anni quaranta,la Piana di Sibari,dove vivo,era afflitta dalla MALARIA.E sebbene la “Bonifica”,con opere di canalizzazione,avesse provveduto a prosciugare le paludi,quella micidiale zanzara, l’anofele,aveva ancora sacche di habitat e mieteva vittime, provocando febbri altissime periodiche,che debilitavano e, spesso,con esito mortale.L’organo più sofferente era la milza che cresceva a dismisura (megalosplenia). Nell’estate del ’44 fui vittima dei soliti attacchi di malaria che,come al solito,si cercava di combattere con forti dosi di chinino che,purtroppo,era soltanto un inefficace palliativo.
Avevo undici anni.Ero,ridotto uno scheletro. Mio cugino,Nino Gigli,figlio del farmacista del paese, che studiava medicina a Bari,fece amicizia con un soldato americano,responsabile del magazzino medicinali della 5ªArmata.
E riusciva a rifornire di medicinali la farmacia paterna, compreso l’ultima novitá,la preziosa penicillina.
Quando mi vide in quelle condizioni,mi somministrò una pilloletta gialla.Si chiamava Atebrin,e ancora oggi si chiama così.Dopo due giorni ero sfebbrato e guarito.
Miracolo?No.Tutto era dovuto all’effetto della “Guerra”. Gli americani,impegnati nella GUERRA DEL PACIFICO, subivano più vittime per la malaria che per le pallottole giapponesi.
L’efficientismo americano non si fermó un attimo e con la massima urgenza commissionò all’industria farmaceutica privata la ricerca di un farmaco che eliminasse quel flagello che decimava i suoi marines. La risposta fu rapidissima e l’esercito americano,si dotò,per motivi bellici,di un prezioso farmaco. E,sull’onda di quella fortunata ricerca io salvai la pelle.
Non per le preghiere che mia madre rivolgeva al Signore,ma per i dollari spesi per finalità belliche. E non finirò mai di ringraziare quella guerra che ebbe, come effetto, anche la mia sopravvivenza.
E il RADAR? Dove lo collochiamo?Dico,il RADAR,lo strumento che consente agli aerei di decollare e di volare ed atterrare,anche al buio,con nebbia fitta, col risultato di evitare collisioni e morte,quello che, appunto,mancava al TITANIC quando urtò contro quel gigantesco iceberg.
Ci volle la seconda guerra mondiale perchè fosse promossa da Churchill la ricerca che dotò la Royal Navy di questo prezioso strumento che individuava, al buio o con la piùfitta nebbia,i convogli nemici. E il Radar fu determinante nel conseguimento della vittoria ma,più che altro,lasciò all’umanità il più efficace strumeno salvavita.
Ed il COMPUTER ?Quell’indispensabile supporto ormai entrato in tutte le attività della vita,dalle più sofisticate,legate alla ricerca scientifica, alle più frivole,legate allo svago e perfino al pettegolezzo , di chi è figlio,se non della guerra?
Molti storceranno il muso.”Ora stai esagerando”. E quì mi tocca ripetere,banalmente,cose già note. Durante la seconda guerra mondiale,i servizi segreti di Sua Maestà britannica erano disperati perchè non erano in grado di decrittare i messaggi che il Quartier Generale tedesco inviava ai vari comandi,e la cui conoscenza avrebbe potuto anticipare notizie utilissime alla prevenzione.
Churchill,nella sua lungimiranza,finanziò l’ambizioso programma ENIGMA che,se pure in maniera ancora molto rudimentale,altro non era che lo studio del primo computer della Storia,che realzzava la metodologia telematica per via meccanica,non ancora elettronica. Ma era il COMPUTER.Il primo a disposizione,che,poi, contribuì,non poco,all’esito del conflitto.Ed occupava una stanza intera,quel PROTOTIPO,padre indiscusso di quella civiltà che sta a cavallo di due secoli.Ma che dico secoli.Due Mllenni.
Se poi leggiamo le GRANDI POTENZE INDUSTRIALI del mondo,non affatichiamoci a cercare la Svizzera o altri Stati non belligeranti nell’ultimo conflitto,come Spagna,India, Portogallo,Brasile,Argentina, Messico, Turchia,…San Marino e Città delVaticano.
L’elenco,striminzito,contiene appena appena nazioni che hanno partecipato alla seconda guerra mondiale, sia vincitrici che perdenti.Non una”non belligerante”. E sono soltanto cinque.E l’Italia tra queste. E la FIAT?che si mise anche a costruire armi,produceva, con ritmi vertiginosi,veicoli ed autocarri per l’Esercito. Prima dei due conflitti mondiali era una modestissima fabbrica.
Coi conflitti accumulò esperienze preziose e rocche commesse,che ne fevero una delle maggiori case automobilistiche del mondo.
Ci sarà un nesso tra guerra e primato industriale.O No? E ancora.A fine guerra,la PIAGGIO,che costruiva piccoli motori a scoppio per l’avviamento dei motori degli aerei militari,si trovò con un forte stock di quei piccoli motori, ormai privi di interesse.
Non sapendo che farsene cercò un modo per utilizzarli. Risultato? Nacque la VESPA. Lo scooter più bello,più elegante,più economico,più agibile e più……copiato nel mondo.
E per ll basso costo ed i bassi consumi,fu la prima “macchina” degli italiani e,oggi,il mezzo più usato dai giovani,in Italia,e da milioni di persone nel mondo.
Dunque,persino un residuato di guerra sortisce”effetti” benefìci.Allora “ben vengano le guerre”e,vi prego,non mi fraintendete.Ben vengano i vantaggi dovuti allee guerre. E se,in tempo di pace,scambiamo la parola guerra con la più accetabile “competizione”per il primato strategico ed alla supremazia militare,troviamo, sorprendentemente, che lo sforzo per prevalere militarmente produce gli stessi effetti delle guerre,con risvolti assai lusinghieri in termini di conquiste tecnologiche e scientifiche.
Pensate alla GARA PER LA CONQUISTA DELLO SPAZIO che portò alla realizzazione di quei poderosi vettori spazialiche sono i MISSILI.
Se tutto fosse stato ispirato da puri scopi pacifici,non avremmo mai inviato astronauti a passeggiare sulla luna. Il movente era la strategia di predominio dello spazio,e non poter raccogliere quattro sassi…I vantaggi che ne sono poi derivati per scopi civili,sono incommensurabili. E non mi riferisco solo alla serie di satelliti che,orbitando intorno alla terra,ci fanno assistere,in tempo reale,ad avvenimenti che si svolgono nei punti più lontani del mondo,ma specialmente al rilevamento topografico della superficie terrestre,con particolari nitidissimi. E pensare che,appena 50 anni fa,per assistere,che so, alla cerimonia del premio Oscar,bisognava aspettare che il documentario di quell’evento fosse spedito,via aereo,dagli USA,immesso nella catena di distribuzione cinematografca e,finalmente,dopo una settimana,nelle sale dei centri più importanti,vedevi il viso sorridente dei vincitori o quello ,crucciato,dei delusi.
E non dimentichiamo che,il tutto,prese avvio dagli studi e dagli esperimenti di WERNHER VON BRAUN,mirati a fornire ai tedeschi le V1 e V2,due terribili armi da guerra, e non pacifici frullatori per le massaie.
Ma le conseguenze più tangibili di quella rivoluzione nel campo dei viaggi aereo fu lo sviluppo dei MOTORI A REAZIONE che consentirono all’aviazione civile di abbandonare quei trabiccoli che erano gli aerei ad elica, per i più sicuri e veloci e capienti TURBOJET che sorvolano l’Atlantico in tempi impensabili,specie se raffrontati alle lunghe traversate con quelle bagnarole lente, insicure ed estenuanti,che erano i transatlantici (dice nulla il Titanic?).Ed oggi,le stelle,stanno a guardare? Ma no.Sono diventate più vicine,se pur meno romantiche.E più raggiungibili.
Ed i pacifisti?…a fare marce della pace,su percorsi molto più ….corti.E SOLO MARCE.Sventolando le ormai consunte bandiere multicolori che,del firmamento,richiamano solo l’arcobaleno.
Alla loro salute e benessere ci penseranno….altri. Chi?Ma,vivaddio,i “guerrafondai”,ovviamente più seri. E se i migranti li dovessero infettare di malaria?Beh! Ci dovrà pensare….l’ATEBRIN.
E,per concludere sugli effetti che le guerre inducono sulla civiltà dei popoli e sulla loro cultura,non possiamo tacere che,OMERO,senza la GUERRA DI TROIA,non avrebbe mai scritto quel grande poema epico che è l’IILIADE e l’umanità non avrebbe mai letto quei versi suscitatori di tanto pathos,e nemmeno l’ODISSEA,che di quella guerra è figlio.
E Carducci,avrebbe mai scritto,ricalcando l’antica metrica, quei possenti versi:
“Tra le battaglie,Omero,nel carme tuo sempre sonanti…”?
E GIULIO CESARE avrebbe scritto il”DE BELLO GALLICO” senza averla combattuta quella guerra?
E senza l’invasione napoleonica,LEV TOLSTOJ avrebbe mai scritto”GUERRA E PACE”?
E senza Prima Guerra Mondiale ERNEST HEMINGWAY avrebbe mai scritto “ADDIO ALLE ARMI”?
Ed ERICH MARIA REMARQUE”All’Ovest niente di nuovo”? E,senza le”marocchinate”della seconda Guerra Mondiale, MORAVIA ci faceva leggere “La Ciociara” ?
E quel geniaccio di CURZIO MALAPARTE “La Pelle” e…
EZRA POUND,i “Pisan Cantos”,il piu grande poema della letteratura americana di tutti i tempi,l’avrebbe mai scritto con la passione,il dolore e la sofferenza di cui è permeato, se non avesse subito l’affronto di quella gabbia in cui fu rinchiuso,obbligato a svolgere i più ricorrenti bisogni fisiologici sotto lo sguardo del pubblico,sbeffeggiato, deriso ed umiliato da quei SOLDATI americani,diventati “carnefici”,in forza di una GUERRA VINTA (da loro) ?
E che dire di “Via col Vento” senza conflitto Nord-Sud? E se a Napoleone (ancora,e sempre,lui,quel perenne “guerrafondaio”) non fosse saltato in mente di andare a “turbare la PACE” dei Mamelucchi,portando la sua Armée all’ombra delle Piramidi, CHAMPOLLION,sì,dico il grande CHAMPOLLION,avrebbe mai avuto la”chance” di dare all’umanità la decrittazione dei geroglifici che ha aperto la strada alla nuova scienza dell’egittologia, aprendo la conoscenza storica di una civiltà ritenuto, sino a quel momento, misteriosa?
E Churchill,avrebbe mai vinto il Nobel per la letteratura con la sua “Storia della seconda guerra mondiale”,se di quella guerra,sofferta e combattuta in prima persona, non fosse stato uno dei protagonisti piu autorevoli? E che dire di “Via col vento” senza il conflitto Nord-Sud? Ma che razza di cultura sarebbe stata?
Forse quella miserevole e modesta di “La capanna dello zio Tom “ e de ”La cieca di Sorrento”. Ed i libri di Storia esisterebbero?E di Strabone,Erodoto, Livio,Mommsen e De Felice,avremmo sentito parlare?
E,dulcis in fundo”,ENRICO FERMI,quel genio italiano di Enrico Fermi,sarebbe mai stato in grado di meritare il “Premio Nobel per la Fisica” se un guerrafondaio,quel guerrafondaio di Mussolini,non avesse finanziato la ricerca a quel piccolo Gruppo di volenterosi giovani scienziati,nel loro covo di Via Panisperna,con lo,scopo di dotare l’Italia,la piccola Italia, di una terribile arma a scopi puramente strategici?
Sappiamo come finì.Per via che la moglie di Fermi era ebrea,Fermi intascò il premio a Stoccolma e non fece più ritorno in Italia.
Optò per l’allettante offerta americana che,poi,portò alla realizzazione dell’ambizioso “Progetto Manhattan”. Ma sempre BOMBA fu.Però “pacifica”.
E gli USA,infatti,ottennero la pace.E andarono incontro alla GUERRA FREDDA.E,nonostante tutto,nonostante l’incidente di Cernobyl dovuto,oltre che alle strutture obsolete,costruite con tecnologie “sovietiche”,e alle disattenzioni per un “eccesso di vodka”,quella spaventosa energia “utilizzabile” ci ripaga di ogni dubbio e ripensamento sullo sfruttamento derivato.
Ed oggi se le nostre lampadine si accendono a costi ancora accessibili,ringraziamo le vicine Francia,Svizzera e Slovenia che ci mettono a disposizione quell’energia ottenuta dal nucleare,oltretutto molto meno inquinante del petrolio e del carbon fossile.
Ernesto Scura