Era stato l’attivista locale Giulio Cavallo, uno dei primi a scoperchiare il vaso di pandora delle parlamentarie del Movimento 5 stelle. Poi ne sono seguiti altri, ed altri ancora. Fino ad oggi. I gestori delle candidature, a quanto pare, avrebbero messo mano alle liste, defalcando alcuni nominativi, soprattutto in Calabria ed in Veneto, per inserirne degli altri. Nei collegi camerali e senatoriali.
E così sparisce anche la candidatura tanto attesa dopo che la città ne aveva appreso, del rossanese Ranieri Filippelli al maggioritario della camera nel collegio Corigliano-Rossano per far posto al coriglianese Francesco Sapia, escluso dalle parlamentarie al Senato.
Filippelli, al quale il movimento aveva chiesto prima la disponibilità per poi scaricarlo, è rimasto indifferente, preso dai suoi tanti impegni lavorativi e sociali.
Nel frattempo a sinistra la candidatura di Ferdinando Aiello, sempre nel maggioritario, non starebbe riscuotendo grandi simpatie fra gli elettori dell’area e fra coloro che hanno intenzione di sostenere la coalizione.
Che questa mossa possa favorire proprio il voto di protesta targato cinque stelle, o meglio, chi preferirebbe gente credibile del territorio come Ernesto Rapani, è più che probabile se si considera che i sondaggi di Euromedia giunti sul tavolo di Berlusconi ad Arcore danno il M5s tra il 33 ed il 38% nel collegio camerale di Corigliano-Rossano.
E che questi numeri abbiano influito anche nelle scelte di Giuseppe Graziano di non voler più candidarsi, sempre alla Camera, per poi dire no anche nella rincorsa al Senato fra quella Forza Italia da cui se n’era andato sbattendo la porta, nei mesi scorsi, per dissidi con i referenti regionali Occhiuto-Santelli? Il già consigliere regionale ha affidato a Facebook il suo amaro pensiero.
«Alle prossime elezioni politiche del 4 marzo non mi candiderò. E questo non perché non l’avremmo ottenuta – anzi – ma perché continuo e continuiamo a credere che il cambiamento debba partire dal basso. Nel territorio dello Jonio cosentino qualche mese fa abbiamo, tutti insieme, innescato un processo, quello della fusione di Corigliano-Rossano, che per le dinamiche politiche della Calabria, e non solo, rappresenta la metafora del passista scalatore che con determinazione, a pedalate stabili arriva primo alla vetta». Poi ringrazia «il centrodestra, Forza Italia in particolare, per avermi offerto la candidatura nel collegio senatoriale di Corigliano-Rossano-Crotone. Ho rifiutato perché voglio occuparmi – insieme al Coraggio di Cambiare che continua a radicarsi sempre più nei territori – dei bisogni delle persone, delle famiglie e dei giovani. E per rendersi utile in questo servizio non è necessario entrare nelle strategie dei poteri. In democrazia è il popolo che crea l’autorità di governo».
A proposito di Rapani, Se due più due fa quattro, nonostante in politica non si verifichi praticamente mai, e dunque Forza Italia molla l’osso, più che probabile che il collegio, all’uninominale, tocchi al coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani. Con a supporto, nel listino-proporzionale, dei consiglieri regionali del partito, Wanda Ferro e Fausto Orsomarso, più il consigliere comunale di Corigliano, Antonio Ascente, al terzo o quarto posto – dipende dall’alternazna di genere – del listino proporzionale.
Qualora dovesse essere, quella di Rapani, insomma, potrebbe essere l’unica candidatura locale nel panorama di centrodestra. Sarà lui a dover fare a sportellate proprio coi grillini?
Luca Latella