L’esperienza del Cristo risuscitato non è un privilegio concesso 2000 anni fa ad un gruppo di donne e di Discepoli , ma è una possibilità per i credenti di tutti i tempi. Gesù incarica i seguaci della sua comunità , e quindi anche noi, laici cristiani, militanti di azione cattolica , non di andare a proporre una dottrina teologica ma a trasmettere un’esperienza vitale: <<Fate discepole tutte le nazioni>> non attraverso la propaganda di una ideologia, che si suppone sempre migliore di un’altra, ma dice il testo evangelico <<Battezzandole>>.
Il verbo greco battezzare significa proprio “Impregnare e immergere”.Gesù non chiede a noi di amministrare il rito liturgico del Battesimo, ma di andare per le vie del mondo per fare insieme l’esperienza della Pienezza della Vita. Essere cioè “Grembo Generativo ” nella trasmissione della Fede nell’Oggi dell’Umano di DIO (cfr. Lettera Pastorale 2018/19 nostro arcivescovo padre Giuseppe Satriano).
In passato il Vangelo è stato sfogliato come una cipolla: questo, scritto dall’Evangelista riguarda il Papa,questo i vescovi, questo i missionari, questo i presbiteri e a noi laici rimaneva poco se non quello di ascoltare e ubbidire. Ogni cristiano, invece, in comunità ha l’incarico di rendere discepole di Cristo tutte le nazioni. L’Evangelista scrive che non esiste nessuna categoria di persone, che possa essere esclusa dall’essere battezzata nel Vangelo del Cristo. Immergere queste nazioni << nel Nome del Padre ,del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto quello che vi ho comandato (Mt.28,19-20)>>. Il comando, riferito al messaggio, è diretto soprattutto alla pratica delle Beatitudini, annunciate da Gesù sul Monte (Mt.5,1-22) e che si può sintetizzare nel sentirsi responsabili del benessere dell’umanità per permettere a Dio di occuparsi nello stesso tempo della nostra felicità e dei nostri bisogni.
La tragedia di noi laici militanti cristiani,, nel passato, è stata quella che ci sono stati trasmessi catechismi e dogmi, ma non ci è stata mai fatta fare l’esperienza che siamo di già, per primi, immersi (battezzati) in un mondo d’Amore Trinitario.
Il militante cristiano di azione cattolica veniva soprattutto educato al timore di un Dio, pronto a giudicare gli eventi. Un Dio che, dall’alto dei cieli ,vede e provvede e perseguita sempre l’uomo con castighi e sofferenze, per cui non gli resta che fare la sua santa volontà in questa valle di lacrime!
Noi militanti venivamo allineati al bacio delle piaghe di un Gesù crocifisso e morto in croce per i nostri peccati, il quale aspetta dai suoi devoti solo adorazioni, genuflessioni, riti e processioni, (anche con distintivi alla giacca o con vessilli), senza considerare invece l’opzione preferenziale del suo Vangelo per la liberazione e la promozione umana dei poveri e degli oppressi di ogni tempo e di ogni dove.
Siamo stati sempre assemblati ad un blablà di invocazioni con mani giunte o alzate (ascoltaci, ascoltaci,…vieni,vieni …) sperando che lo Spirito o i suoi Santi fossero l’unico soccorso per risolvere i problemi dell’umanità.
Solo quell’Evento Rivoluzionario del Concilio Ecumenico Vat.II, ha permesso a noi militanti laici cristiani di prendere coscienza che siamo chiamati dal Cristo e inviati a “battezzare”,cioè ad immergere l’umanità in un Oceano di Amore Trinitario, che non ama per essere riamato, ma che ama solo perchè è Amore Promozionale, cioè Pienezza di Vita, di Misericordia, di Tenerezza, di Compassione, di Condivisione, di Risurrezione. I militanti laici di azione cattolica sono inviati da Gesù a battezzare, con il grembiule, non i meritevoli, ma tutte “le nazioni”, cioè ogni miscredente, indipendentemente dal suo credo religioso, dalla sua condotta morale, dalla sua situazione sessuale o dall’appartenenza ad altre culture. In tutto questo si ha una certezza di garanzia da parte di Gesù, il Cristo Risorto: <<Ecco IO sono con voi,tutti i giorni fino alla fine dei tempi (Mt.28,20) >>.
Attenzione ,quindi, che il Battesimo ( per noi sacramento), dà a noi una ricchezza in più, in quanto, inseriti in Cristo, partercipiamo al suo Corpo Mistico, con la Parola, l’Eucarestia, la Riconciliazione e il Mistero dell’Agape Fraterna, ma tale battesimo non è indispensabile per la creazione della civiltà dell’amore fra i popoli.
Il nostro Dio produce salvezza anche fuori dei recinti delle nostre chiese. Nel “battezzare” il militante assapora la gioa di capire che lo Spirito di Dio non comunica solo dai microfoni delle nostre Chiese ma che danza, penetra, avvolge e arriva con noi e mediante noi, là dove mai avremmo immaginato… e gioca anche nell’invisibilità della nostra piccolezza la sua battaglia vittoriosa, che annuncia “Cieli nuovi e Terre nuove (Mc.12,27)”.
Corigliano Rossano, 13.01 2019 .Festività della Commemorazione del Battesimo di Gesù. FRANCO PALMISANO