Per le strade di Corigliano Rossano ( e non solo) quotidianamente si incontrano i fastidiosi seguaci della Setta dei Testimoni di Geova, i quali in gruppo di due e con la Bibbia in mano, pretendono, ad ogni viandante, di propagandare, spacciare e interpretare la Parola di Dio, che solo per loro è droga del loro fanatismo per nulla cristiano. L’uomo contemporaneo, oggi come ieri, anche distrattamente si chiede: ” Ma il conenuto della Bibbia è sempre Parola di Dio?”.
Gli stessi autori del Testo Sacro rivelano il più vero e profondo significato del testo stesso, solo se letto nell’ottica dello Spirito che lo ha ispirato, ovvero l’amore incondizionato del Creatore verso le sue creature. La Parola di Dio si svela allora solo a quanti mettono il bene dell’ uomo al primo posto nella loro esistenza. Quando ciò non accade, si rischia di disonorare la persona per onorare Dio (Mc.7,10-12) e, per essere fedeli al testo scritto, si finisce di tradire l’uomo vivente.
Se la Religione cristiana non ha il coraggio di ammetterte che il Testo sacro,a cui si ispira, contiene, oltre a pagine sublimi, anche elementi spuri e scorie che ne infettano la bellezza e la grandezza e avvelenano l’animo di coloro che basano il loro comportamento sulla stessa Scrittura, ritenuta ” sacra” , allora la cosiddetta <<Religione del Libro>>, sarà sempre causa di sofferenza e di morte in Nome di Dio.
Proprio per questo persino lo stesso crimine religioso non solo viene permesso e giustificato ma addirittura comandato perchè si sostiene che << così è scritto>>. Non è sufficiente quindi spurgare le Scritture da elementi tribali, da superstizioni, da tabù, dall’atavico odio etnico, ma occorre anche comprendere e interpretare rettamente ogni scritto. Ben lo aveva compreso l’Apostolo San Paolo,che, scrivendo alla comunità di Corinto, afferma : << La Lettera uccide, lo Spirito vivifica (2 Cor.3,6)>>.
Come afferma anche l’Evangelista San Giovanni , nella sua prima Lettera, che << Chi non ama non ha conosciuto Dio (Gv. 1Gv.4,8)>>, così tutto quello che non è per il bene dell’uomo non proviene da Dio, anche se è scritto nei Libri sacri e viene attribuito al Signore.
Ci vuole molto coraggio per capire questo passaggio come temerario è stato proprio il Cristo, che per disobbedienza alla Legge scritta e per fedeltà alla sua Missione, ha poi pagato il tutto con la sua stessa vita. Gesù Cristo ha dichiarato e dimostrato che non tutto quello scritto nei sacri Testi proviene da Dio Padre, per cui non ha posto il Libro, anche se sacro, quale codice di comportamento per i credenti della sua comunità, ma il “Bene” dell’uomo.
Per Gesù non basta che un testo sia considerato sacro, ma occorre che l’Uomo venga considerato <<Sacro>>.
Il criterio fra quello che è bene e quello che è male, fra quello che è puro e quello che è impuro (Mc.7,18-20), fra quello che è permesso e quello che non è permesso per crescere in umanità, non si basa sull’osservanza di Comandamenti e Precetti contenuti nel Libro dei Libri, cioè nella Bibbia, ma sulla Pratica dell’amore, soprattutto di un Amore di Servizio: << Amatevi come IO ho amato voi (Gv.13,15)>>.
Corigliano Rossano, 28 febbraio 2019. FRANCO PALMISANO