Lettera aperta al presidente del coordinamento nazionale Giustizia di Prossimita’, Egr. Avvocato Pippo Agnusdei,
in vista dell’incontro che il Coordinamento avra’ il prossimo 19 marzo con il Ministro Alfredo Bonafede vorrei condividere con Lei, nella sua qualita’ di presidente del Coordinamento, alcune indicazioni ,suffragate anche da atti istituzionali e parlamentari, che potrebbero essere utili al Ministro per avviare un percorso finalizzato a superare positivamente le ”criticità” emerse dopo la riforma della ”geografia giudiziaria” del 2012 che ha interessato anche il territorio dell’alto Ionio cosentino con la soppressione del Tribunale di Rossano.
A distanza di cinque anni dalla ”riorganizzazione” degli Uffici giudiziari di primo grado , ovvero del ”taglio” operato sul territorio, si sono create le condizioni che accertano la sussistenza di quei ”criteri oggettivi” sulla base dei quali si sono evitati i ”tagli”, mentre atti parlamentari hanno certificato le non poche ”criticità” emerse dal ”monitoraggio” ministeriale sulla fase attuativa della riforma. Il 31 marzo 2018 e’ nato il nuovo Comune Corigliano-Rossano, risultato della fusione dei due comuni, promossa da delibere dei rispetti Consigli comunali e da un successivo referendum confermativo, nonche’ della legge regionale 2 febbraio 2018, istitutiva del nuovo Comune; tale fusione comporta alcuni adempimenti di legge, in particolare quelli previsti dall’art. 18 della legge regionale 24 novembre 2006, ovvero il riordino del territorio finalizzato ad una nuova circoscrizione. Infatti in un Ordine del Giorno n. 43, approvato dall’Assemblea regionale, insieme con la legge regionale istitutiva del nuovo Comune, si ”impegnano il presidente della Regione e la Giunta, nell’ambito del riordino territoriale, a seguito della fusione dei due comuni, di sottoporre al governo, per il tramite del Ministro della Giustizia, quale atto di impulso, la revisione della ”geografia giudiziaria” di cui alla riforma del 2012 in ordine al ripristino del Tribunale di Rossano”. Il ministro pro-tempore della Giustizia il 7 giugno del 2016, in risposta ad un’interrogazione parlamentare, riguardante le criticita’ emerse dopo la riforma ed in particolare le conseguenze sull’amministrazione della giustizia in Calabria derivante dalla soppressione del Tribunale di Rossano, ha assicurato che
1) ”gli effetti della riforma della ”geografia giudiziaria” riguardante i Tribunali di primo grado, sono oggetto di continuo monitoraggio anche al fine di individuare possibili rimedi correttivi alle criticita’ evidenziate nella fase attuativa”;
2) ”il processo di revisione della geografia giudiziaria e’ sottoposto ad una verifica progressiva ed e’ ulteriormente orientato alla ridefinizione degli Uffici di secondo grado”. Il 25 luglio 2018 e’ stata ”depositata” un’interrogazione a risposta scritta ( n. 4-00413) al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede,(rimasta sinora inevasa) che dopo aver ”richiamato” gli ”avvenimenti” di cui sopra, a partire dalla fusione dei due Comuni, Rossano e Corigliano,
si chiede di sapere ”se il Ministro ritenga di apportare, con ogni provvedimento utile, rimedi correttivi al decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre, n. 148, al fine di ripristinare il Tribunale di Rossano per assicurare ad un territorio, profondamente mutato nella sua estensione, nel numero di abitanti, nella sua situazione infrastrutturale, ma anche con un accresciuto impatto della criminalita’ organizzata , la presenza di Uffici Giudiziari di Primo livello”. La Commissione Giustizia del Senato, prima del rinnovo dell’attuale Parlamento, ha approvato uno schema di Disegno di legge-delega(ddl n. 1640) per il riordino delle Corti di Appello. Sappiamo che l’elezione del nuovo Parlamento ”cancella” qualsiasi provvedimento presentato nella legislatura precedente, ma resta agli atti parlamentari un orientamento ben preciso illustrato nella relazione che accompagna il ddl dove si fa esplicito riferimento alla necessita’ di riaprire la delega sulla base della quale si sono operati i ”tagli” ai Tribunali; a riorganizzare gli Uffici giudiziari di primo livello secondo ”criteri oggettivi ed omogenei non rispettati dalla riforma del 2012”. Questi criteri sono: l’estesione del territorio ed il relativo numero degli abitanti, i carichi di lavoro e l’indice delle sopravvenienze, la specificita’ territoriale del bacino d’utenza, anche con riguardo alla situazione infrastrutturale e al tasso d’impatto della criminalita’ organizzata”. Quanto sopra documentato, a partire dal ”riordino del territorio”, certifica la sussistenza di ”criteri” sui quali avviare il percorso per l’istituzione di un Ufficio Giudiziario di Primo Grado, ovvero del Tribunale, inspiegabilmente soppresso. Nell’auspicare la condivisione di tale documento finalizzato a creare le condizioni per una risposta chiara e concreta sulla ”questione Tribunale”, esprimo tutta la mia professionale disponibilita’ alla collaborazione anche nella mia qualita’ di Coordinatore territoriale del Movimento Nazionale per la Sovranita’
Avv. Rodolfo Alfieri