Non voglio assolutamente fare alcuna propaganda elettorale ma piuttosto condurre un’ analisi che tiene conto di tutto il marcio che affligge la politica tenendo conto delle speranze e dei possibili metodi di ristabilizzazione. Gestire un territorio così vasto richiede prima cosa esperienza. Ma non mi riferisco soltanto a un’ esperienza diretta nella vita politica bensì al possedimento di quelle nozioni politiche basilari che ogni sindaco si presuppone debba avere. 

Seconda cosa c’è bisogno di una conoscenza perfetta del territorio, una conoscenza di tutti i suoi problemi restandoci a contatto dal momento dell’ incarico fino al termine del mandato. Un obiettivo da raggiungere è il perseguimento del bene comune e non l ambizione alla poltrona solo per fare i propri interessi. Chi ha in mente ciò meglio se ne stia a casa. Sant Agostino diceva che la politica è la più alta forma di carità. La politica è una cosa pubblica non privata. Io di recente ho partecipato ad un comizio e ho notato una partecipazione vasta, persone fiduciose e speranzose in un cambiamento che può e deve avvenire. Perciò caro futuro sindaco di Corigliano Rossano, non salire sul palco per illudere le persone attraverso false promesse che si rivelano essere irrealizzabili ma crea un collegamento tra parole e fatti. Si chiama coerenza. Ma se parliamo di coerenza la politica non sa nemmeno il suo significato. Sono rimasto veramente indignato nel vedere certe alleanze di gente che prima si odiava e si scannava e adesso si è unita come se nulla fosse. E allora mi chiedo dov è la dignità? Fatevi un esame di coscienza. Io personalmente nella politica ci credo, ma nella politica seria, quella dove ci sono persone serie e oneste. E vorrei che anche moltissimi giovani come me ci credessero. Noi giovani siamo il futuro. Portiamo nuove idee e nuove speranze. Ma purtroppo i politici ci considerano semplicemente come pedine da sfruttare e menti da annebbiare al solo fine di accaparrare voti ma in realtà noi costituiamo un’opportunità di cambiamento di questa società. Mi raccomando, votare è un dovere e perciò dobbiamo tutti andare alle urne. Ma è anche un nostro dovere morale non farci corrompere dalle false speranze che qualche candidato a sindaco ci presenta. Alcide de Gasperi diceva così : “Cercate di promettere un po’ meno di quello che pensate di realizzare se vinceste le elezioni”. Ma non ci dobbiamo rassegnare perché la rassegnazione è più brutta della politica di oggi. Dobbiamo sognare ma non dormendo o stando con le mani in mano bensì agire rivendicando se necessario i nostri diritti e non lasciandoci governare passivamente. Dobbiamo sentire nostra questa grande realtà di Corigliano Rossano. 

PAOLO SMURRA