Il gioco del poker durante questi ultimi 15 anni è diventato sempre più popolare anche localmente, eppure se andiamo a vedere bene nel dettaglio, possiamo sempre trovare utenti e talvolta giocatori occasionali, che non conoscono né la sua storia delle origini, né tantomeno le regole fondamentali che costituiscono la base di partenza ottimale per poter giocare in modo appropriato. Un gioco che occorre ricordare, fa parte della categoria dei cosiddetti “skill games” cioè giochi di abilità: in distinguo importante per due elementi: sostanziale e legale.
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I giochi appartenenti alla categoria degli skill games sono sostanzialmente diversi dai giochi di fortuna, cioè i giochi d’azzardo. Vengono definiti di abilità perché il livello di destrezza che li determina è superiore rispetto alle contingenze determinate dalla aleatorietà. In poche parole il poker è un gioco sportivo che necessita di preparazione e allenamento, il suo svolgimento è in parte condizionato dalle carte che vengono distribuite e in larga misura dalle capacità del giocatore.
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Gli skill games come il poker sono regolamentati in modo diverso rispetto ai giochi d’azzardo anche dalle leggi dello stato in materia di giochi, il sito dell’AAMS (Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato) chiarisce in maniera inequivocabile questo distinguo, i dettagli della norma possono essere letti qui.
Il poker: un gioco di carte basato sull’abilità
Come molti di voi già sapranno, il poker non fa parte dei molti giochi d’azzardo che compongono l’offerta dei live e digital casinò, visto che si tratta di un gioco basato quasi esclusivamente sull’abilità. In effetti senza padroneggiarne bene le regole e le basi, è assai improbabile riuscire a terminare una partita con una vincita, seppur minima. Motivo per cui abbiamo qui deciso di andare a rivedere le nozioni e le caratteristiche che ne costituiscono la base. Partiamo quindi da tale assunto: nel poker gli elementi fondamentali e necessari sono: l’audacia, la scaltrezza e l’empatia che si crea durante una partita con i nostri avversari.
Giocare a poker vuol dire leggere le intenzioni dell’avversario?
Non è un gioco puramente individuale e non esiste un solo modo per vincere o comunque per giocare al meglio una mano. E’ tutto un work in progress, dove spesso la distanza che intercorre tra un vincente è un perdente, può essere determinato anche dalla capacità di limitare i danni e quindi le perdite, durante una mano non fortunata. Passiamo quindi dal concetto di floating, fino al bluff, o alla giocata in puro stile straight. La prima regola fondamentale è quella legata alla selezione delle mani. Si dice non a caso che la differenza tra il poker e tutti gli altri giochi di carte è basata sul fatto che nel poker è l’individuo a stabilire e regolare il gioco, non le carte. Le carte, buone o cattive che siano, sono il pretesto per fare il gioco, per vincere o per perdere. Il fatto stesso di poter cambiare e sostituire le carte, ci da una dimensione di come il nostro intervento possa veicolare e condizionare la partita in ogni momento.
Come bisogna giocare per avere buoni risultati
Tralasciando la componente psicologica, legata alla puntata, al passare la mano o al tentativo di bluff, che possiamo mettere in scena, ci sono diverse componenti e variabili che sono legate e che determinano il drive di una singola mano. In generale un giocatore neofita compirà una semplice giocata: mano forte, scommessa grande. L’abilità però consiste nell’evitare di scoprire troppo le nostre intenzioni. Se si punta forte solo quando abbiamo una mano forte, sarà facile per i nostri avversari leggere il nostro gioco e individuare le nostre debolezze.
Quanto conta il fattore psicologico nel gioco del poker
Qui entra in gioco il fattore psicologico e caratteriale del pokerista, elemento che distingue i veri giocatori da tutto il resto. Conoscere le proprie abilità aiuta il giocatore a concretizzare la propria mano, aumentando le probabilità di vittoria. Sembra davvero una cosa semplice, eppure la base da cui bisogna partire è quella di riuscire in tempo rapido a valutare la probabilità di riuscita di una mano, il vero giocatore deve essere capace di non esitare e di fare sempre la scelta migliore per il proprio gioco, non quella per forza di cose vincente, ma funzionale al proprio gioco. In alcuni casi è meglio evitare un bluff, passare la mano o fare check. Bisogna inoltre ricordare che è il ragionamento a fare la differenza, sia che si decida di rilanciare, di foldare o di chiamare, quando resti in gioco è necessario mantenere l’attenzione su un livello ottimale, per avere maggiori possibilità di successo, nel poker come nella vita.