In questa regione c’è un giornale pronto a dichiarare, specialmente dopo la mega manifestazione per il Sud, organizzata dai sindacati unitari a Reggio Calabria, che la questione meridionale è uscita dai radar della politica nazionale. Ed è il Quotidiano del Sud, il quale, però, quando cerca di riportare la spinosissima questione del divario Nord- Sud al centro del dibattito politico, magari facendo da grancassa ai leader nazionali dei sindacati o a politici e intellettuali più o meno noti, commette due grossi errori:
dà troppo spazio a questioni meno importanti se non marginali, come la solita mancanza di infrastrutture (a cominciare dai treni ad alta velocità) o la difficoltà a utilizzare i fondi comunitari, e affronta la cosiddetta autonomia differenziata, chiesta da alcune regioni del Nord, e sbrigativamente liquidata come secessione dei ricchi, in maniera sbagliata e forse superficiale, poiché, agli “egoisti” cittadini settentrionali, fa notare che il Sud di risorse ne riceve ben poche, essendo in credito di ben 61 miliardi (se si considera la spesa pubblica allargata, che riguarda anche le amministrazioni periferiche dello stato), che, per via della riforma Calderoli non ancora attuata e che prevede il passaggio dalla spesa storica ai fabbisogni standard, sono dirottati verso il Centro-Nord. LEGGI ARTICOLO COMPLETO