L’uomo da sempre sacralizza il suo Dio, invece,nella Chiesa Gesù sacralizza l’uomo. Il Dio di Gesù non è un Dio al di fuori dell’uomo, a cui l’uomo deve obbedire e servire,ma un Dio intimo, interiore all’uomo, un Dio che, se accolto dall’uomo, comunica a lui le sue stesse qualità di amore, quelle energie che teologicamente vengono chiamate”doni dello Spirito Santo”. Gesù dicendo “Se uno mi ama osserverà la mia parolla e il Padre mio lo amerà e Noi verremo a lui e prenderemo dimora in lui (Gv.14,23)”, annuncia apertamente che l’unica esperienza del sacro è all’interno dell’uomo, è all’interno di una comunità aperta al Vangelo.
Nella Chiesa il credente non è colui che agisce per Dio, ma colui che, con Dio e come Dio ,agisce per l’altro per una sua piena crescita in umanità. Quando il credente prende coscienza della Presenza di Dio in lui e scopre di essere immeritatamente amato dal suo Dio, indipendentemente da quello che lui è o fa , solo allora sente nascere in sè un amore dinamico che lo spinge verso gli altri, senza chiedere niente in contraccambio: Ecco il Volontario nella Chiesa!
Il Volontario dunque non è un visionario religioso od ecclesiale, che , come si dice, vede e cerca il volto di Gesù negli oppressi della storia,nò!, lui è il credente che , con Gesù e come Gesù,il Risorto dei Vangeli, accoglie,accompagna,condivide e custodisce l’altro, lavorando per la sua promozione umana nella società.
Il Volontario di oggi non è più il cercatore di Dio lungo le strade del mondo tra coloro che sono carenti di vita oppure il difensore di verità già consolidate dalla storia, ma l’Operatore di Pace, che collabora con Dio, quale suo figlio, alla continua creazione del mondo (Gv.5,16-17), scoprendo che l’unica verità trovata, non è quella dottrinale ma quella dinamica di un amore concretamente e liberamente donato. Suo distintivo è il Grembiule con cui annuncia il Vangelo, non però solo con apparecchi microfonizzati ma soprattutto con un Servizio silenzioso lungo le aiule del mondo.
E’ moderno quindi questo Volontario, che non sente nostalgie di insegne ,scudi crociati, sigle, bandiere, abiti, mantelli, strumenti ambiziosi di rosari ornamentali e quant’altro, ma sente solo l’anelito spasmodico di un amore autentico (Gv.15,12) nel suo quartiere,dove vive con gioia e libertà la sua fede. Lui non comprende affatto la burocrazia del diritto canonico, anche se ne accerta l’utilità, come lo è uno scheletro per un bel corpo, ma ascolta sempre con rispetto e attenzione le direttive della gerarchia, senza rinunciare mai all’analisi e al giudizio della sua coscienza evangelica, soprattutto quando si accorge che a volte si sta barattando la profezia con un po’ più di potere in momenti storici,come questi, in cui ci si chiude in silenzi colpevoli di fronte ai soliti ipocriti o interessati ed interessanti politici di turno. Il Volontario comunque non si scandalizza mai, perchè questa seduzione è sempre ricorrente nella Storia della Salvezza, e lui sa, quale credente, di essere solo pioniere di quella Vita, che “la luce vera del mondo(Gv.1,4)”.
Corigliano Rossano 24.08.2019 FRANCO PALMISANO