In queste ore abbiamo assistito a qualcosa di incredibile. Una donna, incidentalmente senatrice della Repubblica, sopravvissuta ai campi di concentramento nazifascisti, viene subissata d’insulti e di minacce. Il suo grande peccato, la sua grave colpa è l’essere ebrea. Chi l’attacca, chi la insulta e minaccia non è, o meglio non è solo, qualche nostalgico neonazista frustrato e psicologicamente deviato: è gente arrabbiata, piena d’odio, che nascondendosi dietro i social pensa di poter scaricare questo veleno impunemente. Accade troppo spesso ed accade sempre verso soggetti appartenenti a minoranze. Ed accade anche che gli atti si tramutino in vere e proprie aggressioni fisiche.
Il Parlamento decide di fare, con notevole ritardo a causa della presenza della Lega nel precedente esecutivo, una cosa doverosa: creare una commissione che si occupi del problema ed intitolarla a Liliana Segre, la senatrice vittima degli attacchi. La risposta delle opposizioni è sconcertante. Astensione. E lo è ancor di più se si pensa che si astengono non solo i partiti che in quella sacca d’odio e di nazifascismo pescano voti e consenso, ma persino quei partiti, come Forza Italia, che si dicono amici di Israele. Partiti, per intenderci, che hanno sempre attaccato la sinistra sulle posizioni a favore della Palestina, facendo confusione tra antisemitismo e antisionismo, sostenendo le ragioni israeliane anche nelle sedi internazionali. Sconcerto che aumenta quando, nell’applauso a Liliana Segre, quella parte resta ferma e seduta. Appare sin troppo chiaro quanto sia una scelta politica precisa: stiamo con chi odia gli ebrei. Su questo non possono esserci fraintendimenti. L’opportunità politica prevale sul diritto e sulla ragione. Prevale persino sull’umanità.
Casapound, Forza Nuova e le altre formazioni neofasciste vengono sdoganate, nel totale disprezzo della Costituzione, come parte integrante della discussione politica italiana. Ed è a questa situazione che occorre porre riparo con segnali semplici ma limpidi. Lo devono fare tutte le forze democratiche di questo Paese. Lo ha detto chiaramente l’onorevole Mara Carfagna (Forza Italia) e le è stata dedicato lo stesso trattamento della Segre: insulti, odio, minacce, isolamento politico da parte del suo partito che resta silente.
Per queste ragioni – a cui sono certo saprete aggiungerne altre ancor più urgenti e importanti – credo che si debba chiedere a tutta l’assise comunale ed al sindaco Flavio Stasi di pensare, per il prossimo consiglio comunale, ad un’iniziativa condivisa e ampia che porti ad esprimersi su questi temi. Un’iniziativa che so bene solo simbolica e che verrà da qualcuno etichettata come inutile o, peggio, come qualcosa che toglie spazio a cose più urgenti. Ma sono altrettanto certo che ci siano le condizioni e le capacità per gestire più cose in contemporanea.
Come per l’odg approvato sulla Siria, trovare il tempo e la voglia di uscire dal recinto delle sole annose ed urgenti questioni locali, contribuisce, a mio avviso, ad inserire la nostra città all’interno del dibattito nazionale. E ritengo che, conoscendo il pensiero di molto consiglieri comunali d’entrambi gli schieramenti, siano in molti a ritenere che il tema meriti un minuto del vostro prezioso tempo. Lo chiedo da cittadino, svincolandomi da partiti e schieramenti, proprio perché non ci sia solo una parte ad essere promotrice e lo chiedo pensando a ciò che stiamo subendo e a ciò che rischiamo di lasciare in eredità ai nostri figli.
Alberto Laise