Il tema del ”federalismo differenziato” in discussione al Consiglio comunale di Corigliano-Rossano.
”Venezia umiliata”, ” Venezia colpita, affonda un’altra volta”, ”Venezia devastata”, ”Venezia annega”, ”Venezia indifesa sottacqua”, ”Venezia sommersa”, ”Venezia affonda”: questi i titoli delle prime pagine dei giornali nazionali e regionali di stamani che accompagnano il ”grido di allarme’ del governatore del Veneto, Luca Zaia, il piu’ intransigente autonomista tra i governatori della Lega, che chiede, ora al governo di varare lo stato di ”emergenza nazionale” e un intervento sostanzioso dello Stato.
Giustissimo: l’importante che Zaia prenda coscienza che c’e’ bisogno dello Stato sovrano, che nell’ambito dell’unita’ nazionale ed in nome della solidarieta’ e sussidiarieta’, tuteli anche il territorio da lui governato che chiede autonomia. Infatti l’autonomia, piu’ o meno ”differenziata”, puo’ andare bene solo nell’ambito dell’unita’ nazionale, nell’ambito di uno Stato sovrano che accompagni la sovranita’ con la solidarieta’ e la sussidiarieta’. Il tema autonomia e’ all’ordine del giorno nella seduta odierna del Consiglio comunale di Corigliano-Rossano in ragione di una mozione che sara’ discussa e votata dall’assemblea. Di qui l’appello alla Lega e alle forze politiche e civiche che ritengono di essere nell’area di centrodestra, rappresentati in consiglio comunale, affinche’ lancino un ”patto” tra Sud e Nord fondato sull’unita’ nazionale e all’insegna della solidarieta’ e della sussidiarieta’. E su questa base impegnarsi affinche’ siano inserite, nella manovra di bilancio, in discussione in Parlamento, le dovute ”correzioni’ ai decreti attuativi della legge del 2009 sul ”federalismo differenziato”. Nel documento programmatico per le elezioni regionali in Calabria, sottoscritto dai Coordinamenti regionali del Movimento nazionale per la Sovranita’ e di Fratelli d’Italia, nell’ambito del ”patto federativo” tra i due Movimenti, e’ sottolineata la necessita’ di ”un più incisivo potere sostitutivo dello Stato per garantire eguaglianza tra Sud e Nord in ambito sanitario, sociale, infrastrutturale, di investimenti. In particolare per riscrivere il “piano infrastrutturale speciale” che presenta una ripartizione territoriale molto sperequata: quasi il 70% dei 190 miliardi previsti riguarda progetti del Centro-Nord e soltanto 86 miliardi sono destinati al Mezzogiorno; per cambiare i livelli essenziali di prestazioni e dei fabbisogni standard che non tutelano attualmente la parità dei diritti dei cittadini nel Mezzogiorno, nei settori della mobilità, della sanità e dell’istruzione pubblica; per riscrivere il percorso determinante la spesa altra rispetto a quella per le funzioni fondamentali”. La discussione sulla mozione di una parte della maggioranza consiliare, sara’ l’opportunita’ per le forze politiche di centrodestra compreso la Lega, di non permettere che il tema dell”autonomia” sia usato come un ”vessillo propagandistico”, in particolare a sinistra, ma sia una prospettiva seria di organizzazione dello Stato, soltanto se perfettamente inquadrata nell’unita’ nazionale e nella sovranita’ dello Stato coniugata con la solidarieta’ e la sussidiarieta’. Cio’ vale per il Veneto-Venezia, come per il nuovo Comune Corigliano-Rossano e la Calabria.
Domenico Campana