La Chiesa universale , anche quella presente nella nostra Comunità che è in Corigliano Rossano, durante il periodo dell’Avvento si appresta a celebrare la festa di Maria Immacolata ,la Madre del Cristo. Gesù ,nella terza beatitudine annuncia: <<Beati i miti, perché erediteranno la terra. Mt.5,5) >>. Nella storia d’Israele la terra era importante, perché per loro la terra, come per noi, è la vita. Quando il popolo dall’Esilio era entrato nella terra di Canaan, la terra fu assegnata ad ogni tribù.
Le tribù divisero poi la terra secondo i clan in modo che ogni ognuno avesse un pezzo di terra per lavorarla e mantenere la propria famiglia. Per alterne vicissitudini i più prepotenti, i più astuti, i più disonesti si impossessarono delle terre delle persone più deboli e ne venne fuori una situazione di perenne ingiustizia e di continua protesta.
Per calmarli si compose il famoso Salmo n.37 , dove con un solenne panegirico , si recita quasi: no ,non prendetevela con i ricchi, perché non sapete quanto soffrono poveri ricchi. Voi state buoni , calmi e tranquilli, perché erediterete un terreno . Lasciate fare a Dio (religione oppio dei popoli !), che Lui distribuirà secondo giustizia e i ricchi soffriranno! Ma quando ? Non si sa e tutto rimase sempre invariato (Sal.37,1-45).
Allora questo “miti” non indica una qualità morale degli individui , ma una situazione sociale. E’ la stessa differenza che c’è tra l’umile e l’umiliato: qui non si tratta di umili , ma di umiliati. Per una migliore comprensione si potrebbe tradurre con “i diseredati” , quelli che hanno perso tutto anche per propria colpa o incapacità. Ma Gesù dice: “I diseredati”, quelli che sono stati espropriati di tutto, compreso la dignità, ebbene “Beati”, perché erediteranno la “terra”, cioè la totalità, la dignità.
Si ritorna così alla prima Beatitudine dei “Poveri di spirito”. Se c’è una comunità di persone che si impegna a sentirsi responsabile della felicità degli infelici di questo mondo, ” i diseredati”, quelli che hanno perso tutto , cioè l’onore e la sussistenza, “questi”, nella comunità, troveranno non un terreno , ma la terra cioè la totalità.
E’ la comunità dove nessuno è bisognoso, dove non esistono creditori e debitori, ma il tutto è nella condivisione dei beni, dove si sperimenta continuamente la presenza viva e vivificante del Signore. (At.4,34-35). In essa è presente l’ Achiropita, non per farsi venerare quale Matrone Immacolata , ma quale “Madre dei Diseredati” perché Lei da sempre è schierata a favore dei poveri , degli oppressi , dei disprezzati, dei migranti, degli invisibili, affinché siano “rovesciati i potenti dai troni e innalzati gli umili, ricolmati di bene gli affamati e rimandati i ricchi a mani vuote.(Lc.1,51-53).
Questa Beatitudine è’ la ” Sfida di Un Cristianesimo umile ed ospitale”, non alienante ma coinvolgente. In passato con la mania del Paradiso, la terra era trasfigurata nell’aldilà e i miti erano i sottomessi, gli obbedienti all’autorità soprattutto se ecclesiastica… Ci sono tanti diseredati nel mondo e purtroppo nonostante l’annuncio delle Beatitudini continueranno ad esserci. E’ compito della Comunità cristiana (…Chiesa in uscita) ,che a queste persone che vivono senza alcuna dignità, venga fatta ritrovare non una briciola di vita, ma la pienezza della vita.
Rileggiamo,oggi, in tempo di Avvento e riascoltiamo, l’ annuncio della la terza Beatitudine: << I diseredati ? Beati ! Perché ritroveranno la Terra (cioè la Dignità) (Mt.5,5)>>.
Corigliano Rossano, 05 .12.2019. ( FRANCO PALMISANO. )