Ci risiamo, anche quest’anno qualcuna di mia conoscenza mi ha dato del bigotto, sol perché ho osato dire che almeno la notte di Natale, quella in cui si dovrebbe riflettere sul significato della vita attraverso il Dio che si fa carne umana, bisognerebbe impedire ai ragazzi, anche adolescenti, di scappare di casa dopo cena, con l’assenso di genitori rincoglioniti, per andare, all’una di notte, in luoghi che rappresentano la cultura della morte,
inondati come sono da alcol, droga e dalla musica di imbecilli che magari cantano di troie, canne e suicidi. “Bigotto”, è questo il termine con cui si scomunica chi pensa che ai figli qualche volta si debba dire di no, magari in nome dei valori della tradizione cristiana. LEGGI ARTICOLO COMPLETO