Quante volte noi cristiani attraverso i “media” sentiamo che papa Francesco conclude i suoi sermoni,dicendo :<< Per favore, non dimenticatevi di pregare per me>>.Il Signore Gesù, maestro spirituale, che ci invita a pregare sempre, di fatto poi, salvo il Padre Nostro, che non è neanche una preghiera ma una formula di accettazioni delle Beatitudini, non ci dà indicazioni di come pregare. Qual’ è allora la preghiera dei credenti?
Pregare non significa dire preghiere, con cui si presume di comunicare con Dio. Quando poi la nostra preghiera è identica da decenni, o andiamo in cerca di altrui filastrocche , significa che il nostro rapporto con Lui si è bloccato ad una certa fase e noi andiamo in cerca di parole di altri per esprimere la nostra Fede.
Noi tutti abbiamo appreso una preghiera infantile, che è quella della richiesta e del bisogno. Man mano che si cresce e che aumenta la fiducia in Dio, che non si limita a venire incontro ai nostri bisogni ,ma li precede , facciamo l’esperienza che Dio è Padre (Genitore) che si prende cura della nostra esistenza, anche negli aspetti minimi e insignificanti .
Gesù dice: “Guardate che il Padre sa ciò di cui avete bisogno, prima che glielo chiediate”. L’unica cosa che Gesù ha garantito e che il Padre certamente darà è il dono lo Spirito a quanti lo chiedono, ma mette però le condizioni, cioè ” se rimanete in Me e il mio messaggio rimane in voi”.
Gesù inoltre dà alcune indicazioni: “Quando pregate…” non blaterate come i pagani che credono di essere esauditi moltiplicando le parole” . Più la preghiera è lunga e più denota assenza di fede. Più uno ha fede e più la preghiera si fa breve o addirittura silenziosa.
Si passa così dalla preghiera di domanda alla preghiera di lode e di ringraziamento ed è quella che riempie la nostra vita.”Grazie Signore che mi ami , proprio me, così come sono”.
Il fatto che Dio mi ama in maniera gratuita e incondizionata e non mi chiede niente se non di essere accolto fa sì che io e Lui diventiamo una sola identità. Si passa allora dalla preghiera di Lode alla preghiera di Identificazione.<<IO in Loro e TU in ME, oh Padre, perché siano perfetti nell’unità e il mondo sappia che Tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato Me (Gv.17,23)>> . Si vibra così in quella contemplazione, che ci mette in sintonia con l’onda creativa dell’amore che tiene in vita tutto l’universo.
La preghiera nell’Identificazione però è sempre legata all’amore di servizio e cresce e si modifica nella misura in cui cresce e si modifica il nostro rapporto d’amore per gli altri in Dio.
Corigliano Rossano 30.01.2020. Franco Palmisano