Cari concittadini è necessario fare un punto della situazione coronavirus che sia meno scandalistica di come i media stanno presentando in questi giorni. Stiamo assistendo a quella che sembra una partita a poker, ognuno rilancia per riscuotere attenzione dando l’impressione della possibilità di malattia grave per gran parte della popolazione e morte di molti.
Premettiamo che ogni anno l’influenza fa molte vittime, lo abbiamo sentito dai telegiornali ogni anno, in particolare tra coloro che hanno basse difese immunitarie: malati, in particolare oncologici in terapia, vecchi. Molte sono state già questo anno in Italia le vittime della normale influenza.
Succede con una periodicità all’incirca decennale che vi siano mutazioni dei virus verso forme nuove, nuove al nostro sistema immunitario che ancora non li conosce, e quindi maggiormente aggressive. Nel 2002 abbiamo avuta la SARS, o aviaria come è stata soprannominata, originata in oriente, nel 2012 la MERS, originata in medio oriente (da qui il nome) questa maggiormente cattiva della prima ma che si diffuse meno, stavolta è successo prima dei dieci anni.
Quello che non era mai successo è il tentativo, ciclopico, di arginare il focolaio isolando una città di 9 milioni di abitanti, da quel momento tutti i paesi hanno cercato di fare altrettanto generando una nevrosi diffusa e gravissima. Purtroppo nessuno vi dice che se siete in buona salute avete pochissime probabilità di morire per il COVID 19 e che se siete malati di gravi malattie siete a rischio per l’influenza stagionale (o per il caldo torrido estivo).
Francamente sono scettico sul fatto che si riesca a limitare i focolai di infezione, si perché molti casi sono senza vera malattia, un raffreddore, qualche sintomo influenzale e basta. Ma i controlli vengono fatti sui malati con febbre, e gli altri, quelli che non sentono nulla?
Un mio vicino un mese fa ha avuto una polmonite virale, quella da altri virus, giovane, una settimana di febbre alta, sta bene.
Se il Coronavirus si diffonde passerà come una influenza con qualche vittima in più del solito tra le categorie a rischio, resterà la sensazione di incertezza, di rischio continuo cui ci costringono i media. E’ successo quando si è parlato di meningite, la meningite c’è come c’è sempre stata, e ogni anno fa qualche vittima, ma pensiamo a come ci sentiremmo oggi per un caso che si verificasse vicino a noi, dopo tutto lo scandalismo di pochi mesi fa ci sentiremmo in pericolo e nella necessità di correre ai ripari.
Allora che dobbiamo fare? Impariamo a come comportarci nei periodi di influenza, un po’ di riguardo in più, maggiore igiene, migliore educazione quando si tossisce o si starnutisce in presenza d’altri, non prendiamo antibiotici che contro il virus non servono, tachipirina all’occorrenza e magari uno scaramantico ferro di cavallo, non si sa mai.
Pietro Mingrone