Noi tutti, presenti nella comunità che è in Corigliano Rossano, siamo rimasti allibiti per quanto è successo a Napoli l’altra notte,dopo la tragica fine di quel ragazzino “scugnizzo”, che mai avrebbe immaginato, con quella bravata, di fare quella infausta morte. Ma non c’è morte,non c’è dolore e non c’è lutto che possa giustificare tutto quello che è stato poi fatto.

Se la morte accidentale di un figlio potesse giustificare tutta quella violenza,anche quando morì “Annalisa” suo padre avrebbe dovuto dare fuoco a tutta Forcella? Invece è stata aperta una libreria dedicata a lei!

Se l’omicidio di un fratello potesse giustificare la vendetta allora, anche quando morì Giancarlo, il fratello Paolo avrebbe dovuto far saltare in aria le auto degli assassini? Invece no, lui ha dedicato la vita agli ammalati e ai bambini.

Cari napoletani, quello che voi avete fatto quella notte non ha nessuna giustificazione. Voi avete devastato quell’Ospedale, che avrebbe comunque provato a salvare quello sfortunato e incredulo vostro figlio.Voi avete costretto i medici a trasferire i pazienti in altri “Pronto Soccorso”, negando così le cure urgenti a chi subito dopo si sarebbe presentato per un’altra emergenza.

Eccoci già che il Sig. Gilletti e la Sig.ra D’Urso , a modo loro, stanno raccontando in salotto, a milioni di italiani un’altra storia di camorra per cui noi tutti ci vergogniamo di voi davanti alla TV, perchè ci sentiamo e ci vediamo rappresentati dal degrado e dall’inciviltà nelle pagine della cronaca nera.

Ma tant’è! Questo non è nè giusto nè bello!

La Camorra ( come anche la Ndrangheta) è il tumore ,non il paziente. Non si può identificare la malattia con chi cerca di combatterla, cioè la camorra con la città di Napoli e il vostro dolore con quello che è stato poi fatto.

Noi, come civile comunità, questo non l’ accettiamo e condividiamo allora l’indignazione di tutti quei veraci napoletani che si vergognano di voi stessi perché “Voi siete la Vergogna di Napoli”in quanto siete stati capaci di calpestare il lutto che avreste potuto manifestare a questo pur vostro figlio, morto così tragicamente.

Corigliano Rossano,05.03.2020 (Franco Palmisano)