Ad ogni calamità, anche nella nostra Comunità ,che è in Corigliano Rossano, emergono i soliti tenebrosi necrofori. Sembra che essi non aspettino altro che disgrazie,che per loro sono un abietto alimento. I necrofori sono coloro che approfittano del momento in cui le persone sono stordite del dolore o affogate nella disperazione e nella paura e scagliano le loro inappellabili sentenze, il cui verdetto è sempre lo stesso: << è il Castigo di Dio >>.
Motivi per castigare l’umanità a Dio non ne mancano e, secondo loro, Dio ha solo da scegliere. Si intravede in costoro il sadico piacere nell’affondare il coltello nella piaga del dolore, per rivendicare che loro avevano ragione : l’immoralità di una società corrotta, la depravazione dei costumi giovanili e l’abbandono della pratica religiosa portano necessariamente a terribili castighi divini.
Sono beccamorti che si rifanno a Dio, ma mostrano che non conoscono affatto il Dio della Rivelazione. L’Evangelista Giovanni scrive che ” Dio è Amore (1 Gv.4,8)” e quindi nell’amore non ci può essere alcuna parvenza di castigo. Nel ritratto di Dio dell’Apostolo Paolo ai Corinzi (1 Cor.13,5-7) si legge che “l’amore non si adira, non tiene conto del male ricevuto e tutto scusa”.
La Buona Notizia di Gesù nei Vangeli non contiene mai una minaccia di castighi divini. Il Padre di Gesù e Padre nostro non castiga ma perdona. Lui è un Dio che nell’immensità del suo amore arriva ad essere ” benevolo verso ingrati e malvagi (Lc.6,35)”. In nessun brano dei Vangeli si annunciano castighi per i peccatori, ma si afferma che ” Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo,ma perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui (Gv.3,17).”
E’ una bestemmia allora pensare che Dio voglia distruggere il mondo a forza di cataclismi e malattie, perché Dio crea e non distrugge. La stessa narrazione biblica della Genesi di quell’armonia tra l’uomo e la donna e il creato non è il rimpianto di un Paradiso perduto ma la Profezia di un Paradiso da realizzare.
Pertanto non c’è da temere mai alcun castigo da parte di Dio, ma collaborare con Lui e come Lui alla sua continua azione creatrice per rendere il Creato stesso sempre più espressione del suo Amore, ponendo il Bene dell’uomo come unico Valore Supremo.
Corigliano Rossano 07 marzo 2020 (Franco Palmisano).