La Comunità Cristiana, che è in Corigliano Rossano, ha in ogni quartiere una propria Parrocchia, dove ogni domenica i cristiani “messaroli” sono convocati dal Signore e si radunano ad orari stabiliti per la celebrazione dell’Eucarestia. Quando si parla dell’Eucarestia noi non dobbiamo però pensare alle nostre messe, dove i rituali hanno mummificato e distrutto la stessa Eucarestia, per cui non si sente più in essa la Presenza di un Gesù vivo e vero.

Se Gesù o i suoi discepoli si trovassero visivamente presenti nelle nostre assemblee quando si celebra una Liturgia eucaristica, forse non capirebbero nulla di quello che sta avvenendo in quel momento . E’ il” Memoriale” del Signore in cui non c’è da ricordare un Evento trascorso ma il Rendere attuale l’Esperienza della Redenzione, operata dal Cristo. Nell’Eucarestia la comunità sente presente Gesù vivo e vivificante che parla, insegna e ricorda…

Nelle nostre celebrazioni invece è tutto prescritto: quello che deve dire il presbitero, quello che deve rispondere l’assemblea, quando stare in piedi, quando seduti e i vari gesti da fare, senza minimamente preoccuparsi dell’ attualità dell’Annuncio in una Comunione fraterna. Se il Signore quindi, Oggi, nell’Umano di Dio,volesse attraverso una profezia o una preghiera manifestare un suo nuovo insegnamento , non c’è posto per Lui.

Allora il rituale liturgico, fatto di preghiere , invocazioni, canti, incensazioni e la stessa omelia, è un tutto superfluo se esso non diventa uno stimolo ai messaroli a “convertirsi nel Vangelo (Mc.1,15)”. Non si partecipa all’Eucarestia per soddisfare un precetto, come se Dio avesse bisogno del nostro culto, quando invece è proprio quello il Momento in cui Lui si presenta a noi :<<Ecco IO sono in mezzo a voi come Colui che serve (Lc.22,27)>>.

Si partecipa allora al “Prendete e mangiate” e al “Prendete e bevete (Mc.14,22-24)”, per avere poi la forza, come credenti. di diventare anche noi pane per gli altri con il grembiule del Servizio e di trasformarci, con il suo sangue in Figli del Padre, per essere , con Gesù e come Gesù, autentici costruttori del Regno di Dio, cioè della Civiltà dell’amore.

Corigliano Rossano, 19 marzo 2020. festa di San Giuseppe. (Franco Palmisano)