Nel passato, anche nella nostra Comunità cristiana che è in Corigliano Rossano, alcuni Santi hanno svolto un ruolo talmente importante da oscurare persino la Presenza di Dio, al quale “nulla è impossibile (Lc.1,37)”. Il Padreterno era considerato troppo lontano e i Santi erano più vicini. Di Dio si aveva timore, dei Santi confidenza. Dal Signore si aspettavano sempre i castighi, dai santi invece la protezione. Alcuni Santi poi sono stati imbattibili nella loro protezione ,come lo fu San Rocco nelle epidemie, Santa Rita da Cascia nei i casi impossibili e ultimamente , in ogni evenienza, San Pio da Pietrelcina.
Il ricorso alla loro intercessione, come quella alle varie Madonne, non esime dall’invito di Gesù a << Voi quando pregate dite: “Padre Nostro…(Mt.6,9)” perché Lui sa ciò di cui avete bisogno, prima ancora che voi lo chiediate (Mt.6,7)>>.
Una cristianità, umile e sottomessa, considerava ogni pestilenza una maledizione mandata da Dio per punire i perfidi peccatori. Se Dio quindi era l’autore, l’unico rimedio era mostrarsi pentiti dei propri misfatti, per cui” vestiti di sacco (Lc.10,13)” con preghiere, digiuni, penitenze e riti vari, sempre pronti ad offrire a Lui sacrifici riparatori, sperando che gli fossero almeno graditi.
Gesù,”manifestazione del Dio Invisibile (Col.1,15)” ci presenta invece un Volto completamente diverso del Signore. Dio è un” Padre (Genitore!)” che continuamente offre amore agli uomini , indipendentemente dal loro comportamento. Nel Padre non c’è castigo, ma perdono. Il suo amore è talmente gratuito da “essere benevolo verso gli ingrati e i malvagi (Lc.6,35).
Sembrava che la Comunità cristiana avesse compreso che, in caso di calamità, non c’è da rispolverare statue da venerare o portare poi in processione e tanto meno da caricarle su aerei o elicotteri per sorvolare il territorio in una sorta di disinfestazione spirituale.
No! Non c’è da supplicare Dio, perché non mandi o arresti i flagelli, perché Lui non è l’autore, ma occorre collaborare fra noi , con Lui e come Lui, per la realizzazione del suo progetto sull’umanità , sapientemente descritto nel Libro della Genesi (Gen.1-3), dove l’autore non descrive un paradiso irrimediabilmente perduto, ma profetizza un Paradiso da costruire in piena armonia fra Creatore, creato e creature.
La creazione “geme e soffre le doglie del parto (Rm.8,19-22) ” e non c’è da supplicare Dio per arrestare il COVID 19 , ma c’è solo da rimboccarsi le maniche e acuire il cervello per liberare nuove e inedite energie di amore e generosità, capaci di arginare il male , nella certezza di essere “più che vincitori (Rm.8,37)”, poiché la “Luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta (Gv.1,5)” e non vinceranno.
Corigliano Rossano, 29 marzo 2020 (Franco Palmisano).