La Chiesa, anche nella nostra Comunità in Corigliano Rossano, celebra ogni anno il Triduo del Mistero Pasquale, in cui il Cristo ha istituito il Sacramento dell’Eucarestia. Si annuncia (Mc.14,22-24) che Gesù,<< mentre mangiavano prese un pane e,pronunciata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo :”Prendete, questo è il Mio corpo” Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e bevvero tutti. E disse: “Questo è il mio sangue della nuova alleanza versato per tutti”>>.
La Chiesa, da ben 2000 anni, fa il “Memoriale ” di quel evento , in cui non ricorda ciò che è stato fatto, ma rende attuale quell’esperienza vissuta col Cristo , con la celebrazione della Messa , cioè dell’Eucarestia.
Nell’Eucarestia quindi l’assemblea sente Gesù presente ,vivo e vivificante, che parla , insegna e ricorda. La comunità riunita, ricordando le Parole di verità di Gesù e ripetendo i suoi gesti, ne capisce il significato e ne coglie le novità per l’uomo del nostro tempo.
Purtroppo le celebrazioni dell’Eucarestia , col passare di tanti anni, si sono mummificate, distratte da tanti rituali. In esse è tutto rigorosamente prescritto:quello che deve dire il presbitero, quello che deve rispondere l’assemblea, quando stare in piedi, quando seduti e i vari gesti da fare, senza minimamente preoccuparsi della Novità attuale del Messaggio del Cristo e della sua Presenza liberante nell’Oggi della Storia . E’ nell’Eucarestia, (fonte e culmine della Chiesa!) che Gesù continua ad insegnare alla sua comunità e se noi non lo facciamo parlare, restiamo senza la sua Parola di Vita.
La Liturgia della Messa, fatta da letture incomprensibili della Sacra Scrittura, da preghiere preparate a filastrocche, da canti a volte monotoni e faticosamente intonati o eseguite da cantori esibizionisti, da incensazioni e riti insignificanti e a volte anche da omelie noiose e cervellotiche che sanno più di potere del microfono che di riferimento alle letture proclamate, a nulla serve se la stessa Messa non diventa uno stimolo ai partecipanti al “Convertitevi e credete nel Vangelo (Mc.1,15)”.
Siamo ancora eredi,come cristiani, dell’Eucarestia come precetto da soddisfare per rendere un culto a Dio, come se Dio (Padre ) guardasse ai nostri meriti e non ai nostri bisogni. La messa domenicale per il credente è invece un momento privilegiato di riposo, in cui Dio lo convoca , con altri credenti, per comunicargli, in Gesù, la sua stessa Forza nella testimonianza del Vangelo nella vita di ogni giorno : “Ecco IO sono in mezzo a voi come colui che serve (Lc.22,27)”.
Allora il Pane che mangiamo è per avere la Forza di diventare come Gesù pane per gli altri nella condivisione e nel servizio per la promozione e la liberazione umana e il Sangue che beviamo è per sentirci trasformati ,come Gesù, in Figli di Dio, con un amore di somiglianza al Padre.
L’Eucarestia ci fa sentire, per le via del mondo, collaboratori di Gesù , nell’Oggi della Storia, nella costruzione del Regno di Dio, cioè della Civiltà dell’amore.
Corigliano Rossano 09.04.2020. Giovedì Santo (Franco Palmisano ).