La Comunità cristiana, anche quella presente in Corigliano Rossano, ha fatto l’esperienza religiosa al tempo del Covid 19. Abbiamo assistito a preti che , qua e là, continuano a celebrare l’eucarestia da soli, in chiese vuote, ripresi spasmodicamente da webcam, che trasmettono in streaming . Noi,fedeli, guardiamo alla messa in TV o sullo schermo di un PC o di un smartphone, quali spettatori di un film o di una serie televisiva. Questo avviene sia nella nostra Cattedrale che in singole parrocchie, quasi , come sempre, in concorrenza fra loro.
Già nel mese di febbraio, di fronte all’arrivo della Pandemia, il priore di Bose, tal Enzo Bianchi, si chiedeva: “Ma la Chiesa che in questa tragedia sta adottando misure restrittive che impediranno liturgie, preghiere o addobbi funerari, sarà ancora solidale, come Gesù, con chi soffre, con chi ha paura o con chi cerca conforto?
I nostri presbiteri e noi con loro, cresciuti ,educati e abituati alle cerimonie religiose, ora senza i riti pasquali ci siamo visti un po’ persi e disorientati, rinchiusi, come tanti, in case o sacrestie per paura del virus e intenti solo ad osannare, dai media, il gigante Papa Francesco che prega da solo nella vuota P.za San Pietro o a sbirciare il nostro mesto Pastore nel suo solitario ma solidale peregrinare di piazza in piazza .
Ma la “Pace a voi e il Rallegratevi (Mt.28,9-10)” del Cristo Risorto è e resta sempre , per noi, un uscire dal chiuso per un <<Andate>>. La Pasqua cristiana da statica nei riti e obsoleta nei cerimoniali si trasformi ormai in Pasqua dinamica nel “andare” a costruire con Gesù e come Gesù la Civiltà dell’amore.
Certo la Chiesa nasce e si diffonde quando i credenti si riuniscono fra loro per << far memoria del Cristo morto e risorto (Lc.22,19)>>, per cui , si pensa, che non ha più senso la messa tridentina, tuttavia nulla vieta il ritorno all’invito di Gesù ai cristiani del <<Prega il Padre tuo nel segreto (Mt.6-6)>>. Questo segreto, nella nostra Pasqua, diventi la Cripta della nostra interiorità, in cui il nostro spirito entra ,senza mediazioni, in comunione con il suo Dio (Padre). Anche il fare Silenzio di fronte al Cielo, al Mare, ad una Pianta, ad una Nuvola , al Vento, al Virus ,alla Scienza , agli Operatori, anche locali, della promozione umana e sociale, non è menefreghismo, né panteismo né immanentismo, ma trascendenza della nostra coscienza. che sa dare una risposta viva e vivificante alla propria Fede nella Risurrezione.
Corigliano Rossano 19.04. 2020. Domenica in Albis. (Franco Palmisano).