Sono della Calabria e lavoro in Lombardia da alcuni anni. Ho il massimo dei voti, laurea, specializzazioni ed esperienza. La mia non è stata una scelta a cuor leggero, ma una scelta dovuta fatta con sofferenza. Tutte le volte che vengo in Calabria, il momento della partenza è sempre carico di emotività!!! Leggo di alcuni vostri lettori che commentano con astio chi ha scelto di lavorare al nord perché a loro dire abbiamo disprezzato e tradito la Calabria.
Non sono scappata dalla mia terra ma ho dovuto fare una scelta! Per me non ci sono stati concorsi o lavori pagati dignitosamente. Anzi da donna in carriera ho dovuto spesso, mio malgrado, avere a che fare con il sessismo e maschilismo dei miei colleghi e superiori. Chi si allontana da casa affronta mille difficoltà e disagi che chi é sempre stato nella propria nicchia non può minimante comprendere. Torno a casa dalla mia Famiglia tutte le volte che posso. Spendo parte dei soldi guadagnati con il mio lavoro in Calabria. In questa situazione non sono scesa perché ho paura di chi potrei incontrare nel viaggio; perché ho paura di poter, anche solo involontariamente, nuocere a qualcuno. Questo sacrificio mi sta costando molto, ma mi aiutano le chiamate e video chiamate con la mia famiglia. Il mio cuore sobbalza tutte le volte che sento di un esodo o di un caso in Calabria perché lì c’é la mia vita, lì batte il mio cuore!!!
Se ci fosse la possibilità di tornare in mobilità sarei pronta a rientrare, ma non tutti hanno questa fortuna.
Mi auguro che tutto passi il prima possibile ma mi dispiace leggere commenti di chi parla a vanvera e di chi fa battute sui “cervelloni”.