Aperte e segnalate nel comune di Rossano su disposizioni di Lavoratori dipendenti indagini con foto ed registrazioni di dipendenti sfruttati e sottopagati arricchendo le tasche dei titolari degli esercizi. Richiesta d’aiuto anche sui social espressamente ad Onorevoli regionali ed altro aspettando che vengano presto presi in materia nei consigli regionali. A tale sfruttamento i titolari dovranno essere chiamati per (art. 603 bis c.p.) e violenza privata (art. 610 c.p.) in danno dei propri dipendenti.

Le attività investigative, supportate anche da attività tecniche, hanno consentito di documentare che i soggetti titolari impiegano i dipendenti (Rossanesi e Coriglianesi) privi di ulteriori mezzi di sostentamento, in condizioni di sfruttamento, corrispondendo loro reiteratamente retribuzione palesemente difforme dai contratti collettivi nazionali e territoriali e comunque sproporzionata alla quantità e qualità di lavoro prestato (operai che percepiscono il solo stipendio di euro 500 o al massimo 600 euro al netto di 13a 14a TFR ed altri oneri spettanti – naturalmente pagati con assegni scambiati lo stesso giorno alle banche ed riportando indietro a questi malfattori l’intero importo), costringendoli a svolgere turni di lavoro estenuanti, senza fruire di ferie, riposi settimanali ed indennità accessorie. Il lavoro svolto dai dipendenti viola anche la normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.
L’indagine nasce dalla denuncia di alcuni cittadini dei supermercati che hanno espresso che lo stesso trattamento vengono fatte nei negozi al dettaglio quali ( bar, ricevitorie, lavanderie, telefonia, medi supermercati, ferramenta, agenzie viaggi, abbigliamento, cartolibrerie, pizzerie, elettricisti insomma tutti i negozi al dettaglio) , i quali, oltre ad essere sfruttati, erano costretti a vigilare sull’azienda,, venendo in caso di rifiuto allontanati, con violenza e minaccia, per futili motivi. Per tanto si chiede l’intervento ed accertamenti a riscontro da parte dei militari dell’Arma, permettendo di acclarare una sistematicità del modus Quindi vigilare in modo assiduo sui dipendenti comportando gli stessi titolari ad obbligarli a versare l’intera somma sul conto corrente dei dipendenti che dovranno essere monitorati. Ed intervenendo sulle stesse banche ad evitare il cambio dove i dipendenti cambiano gli assegni per riportare la modica somma al titolare Complici anche i commercialisti
Comunico altresi che la medesima inviata nel medesimo modo alle autorità competenti nonche ai responsabili politici regionali locali e provinciali nonché espressamente sui social ed ai blog dello stesso Comune.

Alla Procura Distrettuale della Repubblica di Castrovillari 
Ai Carabinieri del Comando Tutela Lavoro – 
Al Nucleo Ispettorato del Lavoro di Cosenza, 
Ai militari del Comando Provinciale di Cosenza

Marianna Rosa Lefosse

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