Volevate uno stravolgimento politico? Niente da fare. Tutto come prima, anzi no, peggio di prima. Sembrerebbe che una “gattopardite” acuta abbia colpito questo “nuovo” sindaco, che con la sua “innovativa visione di una città normale”, “libera dalla cappa di loschi interessi, viltà politica ed incompetenza” (sono parole sue), avrebbe dovuto cambiare tutto, ma che dopo un anno dalla sua elezione non ha cambiato niente.
Noi tutti avevamo un sogno che era la costruzione di una grande “città modello”, la nuova Corigliano-Rossano. Una città che avrebbe dovuto avere un maggior peso politico, dare nuovo impulso all’economia locale, benessere sociale, vivibilità.
Un’occasione sciaguratamente mancata quel 9 di giugno di un anno fa, dopo una campagna elettorale consumata in un clima fetido e pesante.
Il “Nanni Moretti” nostrano, “un caso di scuola in Calabria e non solo”, il “modello” (accostamenti azzardati da un giornalista locale, forse suo fan), ha invece messo in scena lo spettacolo di un sogno inesorabilmente vuoto, il nulla che si spande.
Quella “città normale” del sindaco è oggi in condizioni pietose: degrado urbano, carenza idrica, randagismo, fogne che esondano dai tombini, cumuli di immondizia ovunque, con gravi rischi per la salute pubblica. Mentre l’amministrazione in carica sta dimostrando tutta la propria inadeguatezza nell’affrontare una situazione che sta portando i cittadini all’esasperazione.
Occorre una soluzione immediata per togliere i rifiuti dalle strade. Noi lo pretendiamo. Un sindaco ha sempre il dovere di rispondere di tutto quanto avviene nella città che è chiamato ad amministrare. E non ci sono giustificazioni addossando ad altri la colpa. L’amministrazione ha il potere per individuare un sito, terreno o capannone, dove stoccare momentaneamente la spazzatura.
E’ opinione diffusa, ad un anno dal suo insediamento, che il sindaco pro-tempore abbia dimostrato di non avere coerenza con quanto propagandava prima e durante la campagna elettorale, competenza politica nell’affrontare i problemi strutturali della nuova città, saggezza nel realizzare l’unione anche tra le comunità cittadine, senso di ascolto verso la società civile e le categorie professionali, coraggio nell’azione politica.
E per evitare che questa amministrazione affossi definitivamente l’ambizioso progetto della città unica Corigliano-Rossano, vanificando le aspettative che il popolo in esso aveva riposte, c’è una sola via d’uscita, il metodo usato nell’antica Roma: Tabula rasa. Ovvero, per evitare danni irreparabili, tornatevene a casa.
Massimo Decimo Meridio