In ordine di tempo gli ultimi a scendere in campo sono gli “Attivisti dell’Alto Ionio”, che chiedono di “mettere in sicurezza e di ammodernare la strada già presente, la 106 bis, e non certamente una strada nuova da Roseto a Sibari, certamente necessaria”, ma per nuova non intendendo di sicuro una terza statale ionica.
Il problema, però, è capire cosa si vuole: una viabilità di collegamento interurbano localmente rapida (per intenderci: una viabilità extraurbana, ma territorialmente sonnecchiosa), oppure un sistema viario agile, più razionale e più all’avanguardia, come da più anni vanno sostenendo i Comunisti Italiani della Piana di Sibari?
Da anni noi Comunisti Italiani stiamo sbandierando ai 4 venti la proposta di realizzare una viabilità rapida di nuovo impianto pedecollinare, di grande percorrenza, per intenderci una 4 corsie (iperstrada), il più possibile vicina, a monte e/o a valle a seconda della dislocazione topografica, ai centri storici antichi esistenti (Roseto, Villapiana, Cerchiara, Terranova, Paesi Albanofoni, Corigliano, Rossano, Cropalati, Caloveto, Crosia, Calopezzati, Pietrapaola, Scala Coeli, Terravecchia, Cariati), che fanno più o meno da corona al territorio della Piana, e una viabilità di collegamento rapido, che avvicini in sicurezza i paesi citati gli uni agli altri, come se la superstrada ionica 106 bis fosse una metropolitana leggera di superficie.
E qui non si ha molto da scegliere: l’arteria, che è in grado di raccordare tutti gli incroci da/per i paesi, che gravitano sulla Piana, è l’attuale superstrada ionica 106 bis, che rappresenta la dorsale viaria insostituibile e benissimo può essere la dorsale viaria di questa metropolitana leggera di superficie opportunamente messa in sicurezza, come già si sta facendo, e una nuova strada di impianto pedecollinare a 4 corsie con due carreggiate ciascuna a doppia corsia, una di marcia e l’altra di sorpasso, con un ampio arco di cerchio come tracciato pedecollinare a grande raggio.
L’attuale superstrada ionica 106 bis per la sua insostituibile configurazione dorsale a pettine ha una sua evidente agibilità viaria sul territorio per la presenza di varie e innumerevoli bretelle di connessione viaria, che, dipartendosi dalla dorsale unidirezionale, si inerpicano sui fianchi delle nostre colline e scendono e salgono lungo i fondovalle delle nostre numerose fiumare.
L’attuale superstrada ionica 106 bis è un insostituibile fattore di crescita antropica e socioeconomica nel territorio della Piana attraversato, che va solamente messa in sicurezza, come già si sta facendo, mantenendo l’attuale impianto viario e vivacizzandone il tessuto connettivo.
Altra cosa è l’esigenza irrinunciabile e indifferibile, che la Piana ha, di agganciare lo sviluppo del resto di Italia, velocizzando gli scambi commerciali con il resto della penisola lungo la via adriatica, cioè la realizzazione di una 4 corsie di nuovo impianto con le caratteristiche già di sopra descritte, per non escludere la Sibaritide dalle ricadute di scambio positivo sulle economie locali.
Corigliano-Rossano, 05/06/2020.
per il Movimento Rinascita del Partito Comunista Italiano
il Coordinatore Cittadino comp. Giuseppe Marincolo